«I migranti minorenni giunti quest’anno in Calabria sono 2.848, secondo i dati delle Prefetture della regione. Un dato per difetto che non tiene conto degli sbarchi avvenuti nelle ultime settimane. Di fronte a questi dati non si può più parlare di emergenza, ma di drammatica ordinarietà».
È quanto ha sostenuto Antonio Marziale, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione, che, in procinto di partecipare domani, a Roma, al tavolo della Conferenza dei Garanti delle regioni italiane, presente il Garante nazionale dell’Infanzia e l’adolescenza, ha incontrato i giornalisti sul tema dei centri di primissima, prima e seconda accoglienza della Calabria. «C’è una situazione al limite del collasso – ha affermato Marziale – e ha fatto bene il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà a denunciare, qualche giorno fa, in un’intervista a Repubblica, questa situazione e le difficoltà che quotidianamente affronta la sua amministrazione nella gestione dei centri di Archi Cep, “lo scatolone” e della ex capitaneria di porto. Solo l’intervento del prefetto Michele Di Bari e delle forze dell’ordine ha scongiurato che una protesta inscenata dai ragazzi dello “scatolone”, domenica scorsa, degenerasse in qualcosa di più serio». «Domani a Roma – ha concluso Marziale – rivolgerò un pressante invito al Governo ed al Premier Matteo Renzi perché agiscano nei confronti dell’Unione Europea, affinché non ci siano solo constatazioni generiche, o constatazioni politiche, ma interventi veri. Chi vive in periferia conosce perfettamente il problema ed il Comune di Reggio e la Regione Calabria stanno facendo molto. Devo sottolineare anche il lavoro eccellente che sta svolgendo il volontariato. L’Ue non può sbarazzarsi così del problema e se qualcosa dovesse accadere anche ad uno solo di questi bambini, ne avrà la piena responsabilità».