La conferenza si è aperta con una sorta di “ping pong” fra il sociologo e giornalista Antonio Iapichino e l’autore Maurizio Traversari. Il professionista crosimirtese ha cercato di pungolare il professore sugli aspetti sociologici contenuti nel libro e rintracciando, al contempo, elementi attualizzabili nel contesto sociale calabrese e del basso Jonio cosentino in particolare.
Dapprima il giornalista ha creato i presupposti per un’autopresentazione dell’autore, quindi, a seguire un confronto diretto fra i due. Traversari, originario di Caloveto, ha effettuato gli studi universitari a Firenze, mentre dopo la laurea ha fatto esperienze lavorative, insegnando materie umanistiche in Germania e, successivamente, nella stessa Toscana. <>. Inoltre, ha evidenziato che la spiritualità aiuta a raggiungere quest’obiettivo.
Il sindaco di Crosia, Antonio Russo, ha portato i saluti dell’intera Amministrazione comunale, e ha sottolineato che l’attuale esecutivo è impegnato a lavorare per crescita dei giovani. Il collaboratore del dirigente scolastico dell’Ite /Liceo scientifico di Mirto, Gianfranco Manna, ha sottolineato che in questo volume di Traversari viene rappresentato <>:
Al regista Adriano Beraldi è toccato il compito di leggere alcuni brani del libro. La conferenza è stata arricchita dagli intermezzi musicali degli artisti locali Giovanni Comite e Davide Stasi.
Lo storico locale Pierpaolo Cetera, ha analizzato il testo da “semplice lettore”. Ha messo in risalto che la lettura del romanzo desta meraviglia. Ci si immerge in un racconto breve ma denso. In altri termini, ha spiegato che si tratta di una scrittura leggera, adatta alla formazione. <>. Lo storico ha sottolineato il termine “scelta” <>. L’autore locale Mimmo Bitonto, ha esordito affermando di essere innamorato del libro e della lettura <>. A giudizio di Bitonto per leggere un libro è necessario rispettare la punteggiatura, ma soprattutto entrare nella mentalità dell’autore>>. Rivolgendosi ai ragazzi presenti: <>. Nel corso del suo intervento Bitonto ha tracciato anche elementi di carattere filosofico e grammaticale.
Il libro di Maurizio Traversari, proposto sotto forma di romanzo, edito da Aletti, parla di Mbote, questo il nome del protagonista, che vive col nonno a Kathmandu, ai piedi dell’Himalaya. Non ha mai conosciuto sua madre, della quale ha un vago ricordo, ma studia le Upaniṣad e vive la quotidianità apparentemente immobile di una città ai confini del mondo. Mbote, sotto la guida del nonno e del Gran Consiglio, assimila la cultura induista e cerca, tra un rimedio e un nuovo problema, di superare l’apatia e le problematiche di tutti i giorni. Siamo alla fine degli anni Sessanta e tutto il Tibet è sconvolto dalla rivoluzione culturale di Mao. Presto il nonno di Mbote muore e il ragazzo intraprende un viaggio teso a dare delle risposte ad alcune domande che lo assillano: chi era veramente sua madre? Perché il nonno non voleva parlargli della madre e degli studenti che distruggevano i templi? Mbotè si ritroverà solo in mezzo a tanta gente, che dovrà affrontare con la sua coscienza e la sua storia, con i suoi ricordi che riaffiorano nitidi. Forse quella era la verità che cercava.
(comunicato stampa)