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Movimento Difesa cittadino. Restare a casa, la violazione macchia la fedina penale

Mentre si registra nuovamente dalle città del Nord una corsa insensata di corregionali verso il Sud, che si dovrebbero mettere spontaneamente in quarantena e comunicare immediatamente alle autorità la loro presenza nei diversi comuni della Calabria, per non mettere ulteriormente a repentaglio la salute pubblica e la già fragile condizione sanitaria di ospedali poco attrezzati, si chiede a tutti i calabresi di mantenere un comportamento civile e responsabile nel non muoversi da casa, se non per quanto prescritto dai vari DPCM emessi per far fronte a questa drammatica situazione creata dal COVID-19.

A tal proposito, con particolare riferimento ai controlli disposti dalle Forze dell’Ordine, negli ultimi giorni si è osservato sui social un notevole numero di post inesatti riferiti alla definizione di ammenda, facendo tra l’altro grande confusione con la definizione di multa e di violazione al Codice della Strada.

In merito, interviene il responsabile regionale del Movimento Difesa del Cittadino, Giorgio Durante, che in sintesi e per maggiore comprensibilità chiarisce:

“Il Decreto della Presidenza del Consiglio dell’8 marzo prevede pesanti multe e sanzioni per chi non si attiene alle regole e alle disposizioni in esso contenute. A tali disposizioni hanno fatto seguito le norme contenute nel DCPM del 9 marzo con la finalità di estendere le misure previste per la zona rossa a tutto il territorio nazionale. Nel caso degli spostamenti non rientranti tra quelli autorizzati, articolo 650 c.p., ovvero “Inosservanza di un provvedimento di un’autorità”, chi viola le direttive emanate dalla Presidente del Consiglio, commette sostanzialmente un reato di tipo penale le cui conseguenze sono: una pena fino a 3 mesi di reclusione e l’ammenda da 206 euro per chi non rispetta gli obblighi imposti per far fronte all’emergenza da Coronavirus. L’aspetto principale che le persone dovrebbero conoscere, e che emerge fortemente come differenza tra multa e sanzione, richiamata nel DPCM come disposizione contro chi trasgredisce a tale indicazione, è che l’eventuale violazione è considerata una sanzione penale, per cui va annotata nel casellario giudiziario personale e, quindi, può macchiare la fedina penale”.

Una sanzione da non prendere sotto gamba, dato che si tratta di diritto penale e non di civile.

“I cittadini devono sapere che anche chi sceglie la sanzione economica in alternativa all’arresto si vedrà il reato segnato nel proprio casellario giudiziario. Cosa che può compromettere la partecipazione a molti concorsi pubblici o che comunque può essere un problema in diversi ambiti lavorativi. Per spostarsi bisogna essere minuti di autocertificazione in cui si attesta il motivo dello spostamento. Non ci sono restrizioni per fare la spesa al supermercato, per comprare farmaci e beni di prima necessità, e che sono permesse anche le brevi passeggiate all’aperto, meglio se da soli e nel rispetto delle distanze di sicurezza. Ma proprio su questo tema – precisa Giorgio Durante dell’MDC – riteniamo che i controlli e le verifiche saranno sempre, giustamente, più stringenti” (Comunicato stampa).

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