“Con l’approvazione della legge da parte del Consiglio regionale -ha detto Oliverio, dopo aver ricordato di essere intervenuto più volte anche nelle vesti di Presidente della Provincia di Cosenza per risolvere i problemi- abbiamo raggiunto un risultato che non ha precedenti. In 20 anni, infatti, mai nessuna maggioranza era riuscita a realizzare questo obiettivo. Grazie a questa normativa ora l’intera area potrà finalmente crescere e decollare. Le condizioni ci sono tutte perché il Canale degli Stombi, con i suoi 2500 posti barca, possa diventare concretamente uno dei più importanti porti turistici del Mediterraneo e d’ Europa ed essere, così, uno strumento fondamentale per il decollo e lo sviluppo dell’intero territorio provinciale e regionale. Perché questo accada è necessario, però, non perdere assolutamente altro tempo prezioso. Stasera stessa chiamerò il nuovo Prefetto di Cosenza per chiedergli di convocare urgentemente un tavolo con tutti i soggetti interessati, affinchè possano essere rimossi tutti gli ostacoli e i cavilli burocratici e il Canale possa essere finalmente riaperto”.
“La nostra regione -ha aggiunto Oliverio- possiede 800 km di costa e, rispetto alla media nazionale, ha un decimo dei posti barca che dovrebbe avere. Uno dei punti di forza per rendere attrattiva una regione bagnata quasi totalmente dal mare è il rapporto con quest’ultimo, che si realizza soltanto attraverso la creazione di infrastrutture di accesso, ovvero i porti. Siamo partiti da questo assunto quando abbiamo definito il Piano Regionale dei Trasporti, uno dei pochi approvati dalla Comunità Europea, in cui abbiamo dato grande spazio alla portualità e, in particolare, a quella da diporto. Abbiamo già finanziato cinque porti. Ne finanzieremo altri cinque e continueremo ad investire in questa direzione. Su Corigliano, tanto per riferirci a quest’area, abbiamo previsto investimenti importanti per collegare la zona portuale con Schiavonea, per adeguare le darsene e per riorganizzare tutta l’area che insiste sul porto. Non è un caso che la nostra sia la prima regione, insieme alla Campania, in cui sia stata istituita la ZES (Zona Economica Speciale) che insiste sulle aree portuali e, in particolare, su Corigliano per 400 ettari. Tutto ciò rientra in una visione più complessiva della mobilità che riguarda anche la mobilità ferroviaria, quella su strada e, infine, quella aeroportuale. Per quanto riguarda la prima abbiamo investito 530 milioni di euro per realizzare la nuova ferrovia jonica. Nella prossima settimana ritornerò qui perché, dopo decenni, sarà apposto il primo palo per l’elettrificazione della Sibari-Reggio Calabria. Saranno aboliti tutti i passaggi a livello. Nuovi treni moderni attraverseranno la nuova ferrovia passando da una velocità degli attuali 60-70 chilometri orari a 170 chilometri orari. Si realizzerà, di fatto, una metropolitana di superficie. Non parlo di intenzioni, ma di cantieri aperti e di opere in corso”.
“Anche sulla viabilità -ha aggiunto Oliverio- abbiamo programmato investimenti importanti, sbloccando dopo undici anni un investimento epocale di 1 miliardo 350 milioni di euro che riguarda la realizzazione del Megalotto della SS.106 Sibari-Roseto Capo Spulico e che vedrà impegnati oltre mille occupati che realizzeranno l’opera in sei anni. Abbiamo sbloccato i lavori della SS. 534 che saranno consegnati nelle prossime settimane e che consentiranno un collegamento da Firmo a Sibari su quattro corsie. Abbiamo programmato risorse per realizzare almeno una delle due corsie di collegamento tra Sibari e Crotone”.
“Tutto ciò -ha concluso Oliverio- rientra in una visione complessiva in cui la Piana di Sibari occupa un posto decisivo per la crescita e lo sviluppo dell’intera regione. Per questo motivo quale abbiamo spinto per la realizzazione della grande Città della Sibaritide su cui abbiamo in programma per settembre una grande iniziativa attraverso cui aprire un ampio confronto fra i cittadini su quale dovrà essere il futuro e la funzione di una delle più grandi città della Calabria rispetto al resto del territorio provinciale e reginale. In questo contesto Sibari e i laghi di Sibari possono, devono avere un ruolo ed uno spazio importante che dipendono da ognuno di noi, ciascuno per la propria parte. Bisogna crederci e lavorare, spingendo tutti verso la stessa direzione”.
(comunicato stampa)