Ordine Forense, si vota a Castrovillari. Polemiche sull’incandidabilità

Castrovillari – Elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine forense: ovunque si rinvia, a Castrovillari invece la norma sulla incandidabilità la si interpreta in maniera diversa basandosi sul principio secondo il quale poiché trattasi di un Ordine accorpante (vi confluiva l’ex Ordine di Rossano) tutto ciò che è antecedente a quella data non viene contabilizzato circa il limite dei due mandati consecutivi. Questa interpretazione- secondo taluni- salverebbe proprio l’attuale presidente uscente Roberto Laghi, il quale, già in data antecedente la fusione dei due ordine ebbe modo di svolgere due mandati. Non tutti condividono questa linea, soprattutto in terra avversaria, ragion per cui non è da escludere qualche colpo a sorpresa chiedendo ai soggetti in “posizione sospetta” di rendere dichiarazioni a verbale. D’altronde è quanto è accaduto a Lagonegro dove il conflitto è divenuto anche politico con l’intervento del movimento cinque stelle.

Si voterà il 17 e il 18 gennaio prossimi, dalle 9.30 alle 10.30. Sono 1500 gli aventi diritti al voto.  24 le candidature accettate alla data del 4 gennaio (giorno di scadenza), qualcuna è stata respinta per vizi formali. Non sono ammesse liste, anche se circolano liste bloccate al fine di garantirsi una eventuale maggioranza post elezione. Ciascun avvocato potrà esprimere massimo 10 preferenze, con occhio attento all’osservanza delle quote rosa. La commissione elettorale è presieduta dall’avvocato Antonio Marchese, segretario l’avvocato Antonio De Biase. Ed è proprio su quest’organismo che grava l’onere di pronunziarsi circa eventuali posizioni di incandidabilità tra i 24 che hanno manifestato la disponibilità a sottoporsi al giudizio dell’urna.

Le elezioni forensi vivono momenti di perenne incertezza, già nel 2015 si diede vita a un regolamento elettorale successivamente annullato dal Consiglio di Stato.

La legge professionale del 2012 aumentando a 4 anni la durata del mandato dei consiglieri prevedeva, al pari della normativa sui sindaci (e per evitare situazioni di cristallizzazione di potere), la possibilità di svolgere non più due mandati consecutivi.

Il 19 dicembre 2018 la Corte di Cassazione con una sentenza stabilisce che per il calcolo dei due mandati si tenga conto anche di quelli svolti prima del 2012; qualche giorno dopo il Governo, con un decreto legge (Il nr. 2 dell’11.1.2019) afferma questo principio sotto forma di legge di interpretazione autentica. A Vibo Valentia e Paola si è preferito il rinvio; a Cosenza i candidati divenuti ineleggibili si sono volontariamente ritirati per rispetto ad una norma di legge. A Lamezia terme chi è diventato ineleggibile ha dichiarato di non ricandidarsi. A Castrovillari invece si andrà avanti.

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