Ospedale della Sibaritide, Tavernise (M5S) chiede l’intervento dell’Esercito: “Serve più sicurezza nel cantiere dopo i due incendi”

ORIGLIANO-ROSSANO – Dopo i due incendi verificatisi nel giro di 24 ore all’interno del cantiere dell’ospedale della Sibaritide, il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Davide Tavernise, ha espresso forte preoccupazione, sottolineando come episodi del genere non possano essere liquidati come semplici coincidenze.

In attesa che le autorità competenti chiariscano la natura degli incendi – dolosa o accidentale – Tavernise ha invocato un intervento immediato da parte dello Stato, ritenuto necessario per ristabilire condizioni di sicurezza e legalità e per garantire la prosecuzione dei lavori su un’infrastruttura considerata strategica per la sanità calabrese.

Il consigliere ha rivolto un appello diretto al Governo e al Ministero della Difesa, affinché venga valutato l’impiego dell’Esercito per presidiare e tutelare l’area, analogamente a quanto già avviene con l’operazione “Strade Sicure” lungo i cantieri della Strada Statale 106 nel tratto Sibari-Roseto.

Tavernise ha inoltre richiamato l’attenzione sul fatto che l’ospedale, atteso da decenni, continua a subire rallentamenti a causa di ritardi burocratici, cambi di gestione e ostacoli non meglio identificati. I recenti roghi – avvenuti nel vano ascensore e in altre zone sensibili – aumenterebbero i sospetti di interferenze esterne intenzionate a compromettere la realizzazione dell’opera.

Secondo il capogruppo pentastellato, è fondamentale che lo Stato risponda con fermezza e che venga garantito lo stesso livello di sorveglianza riservato ad altre opere infrastrutturali. Ha inoltre rimarcato che chi lavora nel cantiere ha diritto a operare in sicurezza, e che i cittadini del territorio meritano trasparenza su quanto sta accadendo.

Tavernise ha infine condiviso le preoccupazioni espresse da lavoratori e sindacati, ribadendo la necessità di alzare il livello di attenzione e pretendere un intervento immediato delle istituzioni per impedire che l’ospedale diventi ostaggio di interessi opachi o di una vigilanza insufficiente.

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