PAC 2000A Conad è la più grande cooperativa del consorzio Conad, per dimensioni e fatturato, con una rete di vendita che si estende su cinque regioni Umbria, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia. In Calabria la sede operativa della distribuzione si trova nella zona industriale dell’area di Corigliano ed è gestita da una Cooperativa che opera da un decennio e che da lavoro a circa 300 persone. Adesso, questa importante e consolidata realtà occupazionale, andrà via da Corigliano per approdare a Montalto Uffugo. Alla base di questa decisione una migliore e conveniente collocazione logistica proprio a ridosso dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, anche perché questo tipo di attività necessitano di spazi, ma soprattutto di una collocazione geografica il più possibile vicino alle grandi reti di comunicazione. E’ chiaro comunque che questa decisione, secondo me, è da mettere anche in relazione al mancato avvio dei lavori della nuova SS 106. Anche perché, secondo il progetto ancora inspiegabilmente fermo, il territorio di Corigliano-Rossano dovrebbe avere un collegamento sicuramente più idoneo e veloce con l’autostrada del Mediterraneo, che non quello attuale. E’ chiaro che qui non voglio minimamente contestare la decisione del Consorzio PAC 2000, anche perché si tratta di una impresa privata e che quindi può investire i propri soldi come meglio crede. Quello che, invece, non posso sottacere è l’evidente danno che viene fatto al nostro territorio soprattutto in termini occupazionali. Al momento non si conosce il numero delle circa 300 persone occupate, che quando l’azienda si trasferirà a Montalto Uffugo andrà a lavorare li. Dagli umori che colgo in giro appare più che probabile che molte unità lavorative attualmente occupate nella sede di Corigliano, proprio per questioni di natura economica, non andranno a lavorare a Montalto. Questo perché, com’è logico, per questi lavoratori si verificherebbe un aggravio di spese che avrebbero poi, irrimediabilmente, un peso non indifferente sulle entrate mensili. Questa vicenda mi rattrista, sia come cittadino che come consigliere comunale, tenuto conto che questo nostro territorio, già falcidiato da tanta disoccupazione, si troverà nel breve periodo a dover contare altri disoccupati. Che dire poi dell’evidente danno economico che una chiusura del genere provocherà alla già asfittica economia del territorio. Di fronte a tutto ciò l’Amministrazione comunale ha intrapreso qualche iniziativa ? Si è adoperata affinché la Cooperativa rivedesse, a suo tempo, la decisione ? Di certo constato, come ho già avuto modo di scrivere non molto tempo fa, il silenzio assordante dell’Esecutivo Stasi a proposito del progetto dell’Anas sul nuovo tracciato della SS 106. Come scrivevo a suo tempo, il comune di Cassano Jonio ha già risposto, mentre quello di Corigliano-Rossano no. E’ proprio il caso di aggiungere che forse di fronte al nuovo tracciato della SS106 l’Amministrazione avrebbe avuto un elemento in più per potere discutere con la Cooperativa. Questi atteggiamenti attraverso i quali non vengono assunte decisioni, anche molto importanti, per il futuro destino economico ed occupazionale del nostro territorio, vanno stigmatizzati, perché così facendo si dimostra di non avere le idee chiare su quella che deve essere l’idea di sviluppo di Corigliano-Rossano e dell’intera Piana di Sibari.
Il Consigliere Comunale Costantino Baffa
COMUNICATO STAMPA
Una risposta
Concordo pienamente sul disagio dei lavoratori ma non sul “punto strategico”. É vero che Corigliano-Rossano risulti disagiata a raggiungere l’A2, ma é altrettanto vero che lo stesso territorio possiede altre potenzialità purtroppo ancora non completamente messe in condizioni di poter operare. Il riferimento ricade sul porto in primis e sulla ferrovia in secundis che tale territorio possiede e che, se usati per far circolare le merci, porterebbe indirettamente ossigeno sia all’A2 che a tutta la rete stradale del territorio togliendo un po’ di mezzi pesanti dalla strada e facendoci vedere qualche treno merci in piú sulle rotaie che stanno per arruginirsi . Perciò voglio evidenziare che le soluzioni molte volte le abbiamo sotto i nostri occhi ma non riusciamo a vederle. Ci lamentiamo costantemente che il territorio non offre, quando invece la classe politica pensa a cose sicuramente piú futili oltre che ad interessi personali.