Paludi, Fonsi: «Condividere con le scuole la demonticazione, processo inverso della transumanza»

PALUDI. Quasi tutti conoscono o hanno sentito parlare almeno una volta della transumanza. Inserita nel 2019 dall’UNESCO nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale, è quella pratica tradizionale dell’allevamento, ereditata anche nei nostri territori, che consiste nel muovere gli animali, solitamente pecore, capre o bovini, dalle zone di pascolo invernale a quelle estive. In pochissimi, però, sanno forse che esiste un suo processo inverso, il suo ritorno. Si chiama demonticazione. Letteralmente vuol dire lasciare la montagna e scendere al piano. Un rito che, letto e narrato insieme a quello della sua precedente transumanza estiva, andrebbe fatto conoscere, valorizzato e vissuto assieme a tutto il patrimonio della storia agricola ed agroalimentare della nostra terra, nelle scuole primarie ma anche negli istituti agrari, come alto momento pedagogico di ricongiunzione senza oicofobia alle proprie origini.

Ne è convinta la squadra Fonsi, alla guida da qualche secolo dell’omonima azienda di Paludi, unica produttrice nel cosentino del Pecorino Crotonese Dop e l’unico biologico dell’intera filiera che nei prossimi giorni accompagnerà il ritorno invernale, la demonticazione appunto, nelle stalle di contrada Unna sulle colline della Sila Greca, delle proprie mandrie mandate al pascolo per il periodo estivo a Mormanno, sul Pollino.

Sia per la transumanza che per la demonticazione, l’antica usanza di procedere a piedi – sottolinea – ha purtroppo ormai lasciato il passo quasi del tutto alle esigenze ed ai ritmi imposti dalla modernità e, quindi, ai mezzi di trasporto. Entrambi i momenti, tuttavia, preservano – aggiunge – una valenza culturale, sociale, antropologica e simbolica importante, quasi sentimentale ed esperienziale, perché segnano da sempre due date importanti nel calendario aziendale, due cicli naturali nel rapporto allevatore-bestiame, due tempi della produzione e della trasformazione.

Mappata anche tra i 100 Marcatori Identitari Distintivi (MID) della Calabria, strettamente legata anche all’allevamento del bovino di razza Podolica, anch’esso un MID, la transumanza e con essa il suo nostos, la demonticazione, è un riturale ancestrale che fa della Calabria una delle regioni italiane custodi del patrimonio culturale legato alle stagioni. Condividerlo – aggiungono – con contenuti e visione, con le nuove generazioni farebbe avvicinare di più e meglio al cuore della nostra storia e della pastorizia da cui discendiamo tutti e per lungo tempo motore vero dell’economia circolare dei nostri territori.

Per dirla con la Mappatura dei 100 MID depositata dalla Cabina di Regia alla Fondazione Calabria Film Commission, la Transumanza resta un pezzo di storia sopravvissuto. Il fenomeno, infatti, al tempo del latifondo fu un tassello importante dell’economia calabrese. Basti pensare che alla fine del ‘500 i Principi di Bisignano contavano una massa di quindicimila ovini e nel 1744 i duchi di Corigliano arrivarono oltre ventinovemila animali. Era – ricordano e concludono i Fonsi – un fenomeno dal rilievo economico importante anche dal punto di vista degli scambi commerciali che fino a poco tempo fa, per restare alla provincia di Cosenza, aveva nell’antichissima Fiera della Ronza di Campana tramandata fino ad oggi, essa stessa un altro MID, uno dei suoi momenti ed eventi più attesi ed importanti.

Comunicato stampa

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