Stipendi d’oro ai Consorzi di bonifica, l’ira del Presidente Occhiuto non si lascia attendere e così “tira fuori tutta la polvere da sotto il tappeto”.
Lo sfogo del presidente della Regione Calabria parte direttamente dal suo profilo ufficiale Facebook e non lascia spazio ad alcun dubbio:<<Sui Consorzi di bonifica, in Calabria, sta per esplodere una bomba ed è entrata in atto una vera e propria operazione verità>>.
Occhiuto parla di stipendi alti, altissimi per i dirigenti. Un tesoretto che arriva a “180mila euro all’anno su un costo totale aziendale di 240mila euro” e non solo:<< assegni ad personam, sprechi di qualsivoglia tipologia>>.
È quindi partita oggi “l’operazione verità” ed è stato proprio il Presidente Occhiuto ad annunciare che trasmetterà alle Procure tutti i dati intercettati, inerenti gli stipendi d’oro dei dirigenti, così come tutti gli altri sprechi che sta riscontrando nei disciolti Consorzi di bonifica.
Con un video pubblicato sul popolare social media, Occhiuto tuona: «Avevo detto che l’avrei fatto dopo l’approvazione della legge di riforma dei Consorzi di bonifica, oggi continua Occhiuto, visibilmente infervorito, cominciamo a farla, e cominciamo proprio dagli stipendi dei dirigenti>>.
“Siamo partiti da un totale di 11 Consorzi di bonifica in Calabria, io (Occhiuto n.d.r) ne ho fatto uno soltanto e per arrivare a questo, ho dovuto minacciare seduta stante la rassegna delle mie dimissioni; Ho preteso che mi fossero resi noti tutti i dati degli appena sciolti Consorzi di bonifica perché volevo capire cosa stava succedendo al loro interno, soprattutto quando i dipendenti sui tetti minacciavano di buttarsi perché non percepivano gli stipendi da mesi e volevo capire cosa succedeva agli altri dipendenti, a cominciare dai dirigenti”.
Così succedeva, effettivamente, prosegue Occhiuto mostrando alcune tabelle – “che c’erano dirigenti che prendevano 180mila euro netti all’anno, costo al Consorzio 243mila euro, o anche 140mila euro all’anno, costo per il Consorzio 200mila euro, e c’erano addirittura degli assegni ad personam che si erogavano mensilmente”.
Tantissimi assegni.
Risultava quindi, secondo la tabella indicata dal Presidente della regione, che il costo dei dirigenti, dei quadri, degli impiegati e dei funzionari, “fosse molto più alto del costo dei dipendenti, che percepivano molto meno ma per molti mesi non venivano nemmeno pagati”.
Questo il motivo secondo Occhiuto del perché, in Calabria, la pubblica amministrazione è “zavorrata” e questo è anche il motivo per cui diventa difficile riformare la pubblica amministrazione:<<perché ci sono grumi di potere che, a volte in connessione anche con settori della politica, impediscono che le riforme si facciano>>.
Eugenio Forciniti