Evitando di accodarci a quei pochi inferociti che sparano a zero sul servizio delle strisce blu, preferiamo pensarla così: il nostro paese, sull’orlo del baratro, necessita di raggiungere un nuovo traguardo di civiltà. Perché, tra il caotico quadro politico – un vero e proprio patto di anarchia contro i cittadini rossanesi – e la tanto quotidiana quanto indisturbata migrazione dei servizi essenziali, alla nostra città allo sfascio serve davvero un atto di progresso collettivo. Sconfiggendo l’ignoranza e gli interessi particolari.
E, probabilmente, il piano sperimentale per il parcheggio a pagamento prospettato dal Commissario Straordinario Aldo Lombardo può rappresentare la prima tappa della battaglia a un imbarbarimento sociale – figlio di una cultura da paesucolo – che rischia di sbalzarci in un disfacimento quasi medievale.
E non certo per far cassa, come invece è prassi di molti che speculano sui bisogni della povera gente. Ma per educare le coscienze al buon senso civico.
Che, poi, mentre nel resto d’Italia (e non azzardandoci a oltrepassare i confini, anche a Cosenza e nella vicina Corigliano dove alcuni parcheggi del “Compagna” sono a pagamento), il “Gratta&Sosta” è una regola scritta del galateo stradale – e già si viaggia verso una modernizzazione che introduce nuovi sistemi di pagamento anche attraverso lo smartphone – qui a dettare legge, più che le norme esplicate nei segnali stradali, è la forza dell’incivile abitudine del parcheggio selvaggio e abusivo. Brutta, robusta, cattiva. E questa sì, ci viene da dire, sembrerebbe difesa quasi apprensivamente se è vero, come lo è, che quando è il momento di fare il salto di qualità si urla alla penalizzazione. Di cittadini e commercianti. Come se l’istituzione dell’area di sosta a pagamento potesse realmente compromettere l’impulso all’acquisto degli utenti. Anzi, per un esercente potrebbe essere più vantaggioso godere di un maggior interscambio d’utenza di fronte alle proprie attività.
Non è forse vero che l’attuale mancato disciplinamento consente ai furbastri della domenica di abbandonare le proprie automobili per ore e ore nei parcheggi quasi fossero recinti condominiali?
Un vizio stradale accettato e tollerato. Inguaribile.
E che si consuma, guarda un po’, proprio all’ombra di zone, come quella dell’Ospedale “Giannettasio”, in cui per l’utenza servita una “iper-regolamentazione” sarebbe quantomeno indispensabile.
Altro che sosta oraria, tanto promossa da qualche oppositore improvvisato! Perché scagli la prima pietra chi non abbia mai strombazzato contro gli irriducibili della doppia fila o gli svergognati ladri dei parcheggi per disabili.
Quanto sei bella Rossano, città di storia, cultura millenaria e spettacolari incontri ecosistemici. Ma anche di debolezze e difetti ordinari e straordinari che – per essere corretti e guariti – richiedono più di una semplice ramanzina.
E il pugno, a volte duro e senza sconti, del nuovo Commissario potrebbe restituire alla comunità e preservare un ordine cittadino che avevamo dato già per irrimediabilmente disperso.
3 risposte
Vorrei partecipare a questa interessante discussione, tuttavia non leggo l’autore dell’articolo e ritengo che qualsivoglia discussione non possa prescindere dalla notorietà dell’interlocutore . Flavio Stasi
Egr. Sig. Stasi l’autore dell’articolo è Martina Forciniti.
Non capisco quale sia il problema nel lasciare un autoveicolo nell’apposito spazio per ore, e poi disbrigare il necessario a piedi. L’importante è non parcheggiare fuori dagli appositi spazi. Non credo che imporre una tariffa oraria, ed un conseguente limite temporale, agevoli l’utenza, nè la civiltà, semmai contribuisce all’ormai esasperante bisogno di danaro a fronte di un incremento di servizi che restano inesistenti per la collettività, con totale indifferenza di chi può pagare anche per 24 ore il ticket orario, perchè abbiente.