Politica nel torpore a Corigliano, nuova denuncia

personale

CORIGLIANO “Continuando a non capire, a sottovalutare la gravità della situazione odierna (un comune sotto stretta sorveglianza della commissione antimafia, quasi commissariato) si rischia di convivere per i prossimi cento anni con politici ed amministratori che hanno affossato i sogni di quelle tante persone oneste che ancora credono, nonostante le tante sventure che da anni ci perseguitano, che qualcosa possa cambiare in meglio”. Il Movimento Centro Storico attraverso il suo Coordinatore, Giorgio Luzzi, prova, per l’ennesima volta, a svegliare dall’attuale preoccupante torpore che sta interessando la politica e tutta la città, nonostante la gravità del momento che si sta vivendo sotto tutti i punti di vista. “Continuare a riconoscersi in quello che siamo diventati – afferma Luzzi – senza reagire, quasi a vantarsene, a non prendere le distanze da questa classe politica, vuol dire ignorare la realtà e nello stesso tempo rendersi complici per convenienza con politici vecchi e nuovi, legati ad interessi personali tanto da essere inermi volutamente e disposti a chiudere tutti e due gli occhi davanti alle tante inadempienze (evasione dei tributi, abusivismo, degrado mentale, culturale, scarso o niente rispetto per le istituzioni e per le leggi che le governano ecc.) dei cittadini, specialmente se questi sono espressione del proprio elettorato. Il modo di pensare, di agire, di non discutere di politica o dei problemi che affliggono il territorio da parte della maggioranza dei cittadini e la presunta incapacità di molti politici locali ad affrontare di petto le tante questioni che minano la sopravvivenza del comune stesso – secondo Luzzi – rende impossibile sognare un futuro diverso e migliore del presente. Questo stato di inerzia ha fatto si che niente cambiasse in questi decenni, a questo si aggiunga l’incapacità nostra di rimboccarci le maniche o peggio ancora, non essere in grado di mettere in moto il cervello, obbligando chi ci ha amministrato in passato e chi governa ora a cambiare rotta, ad essere altruisti, meno arroganti e più pragmatici. dell’immobilismo. Il protocollo di cura, per recuperare credibilità ed onestà, sarebbe, secondo me ed i pochi componenti del movimento, che il comune intraprendesse, una seria e pignola cura disintossicante come farebbe un qualsiasi soggetto preda della dipendenza alle droghe: Uscire da tutte le società partecipate, internalizzare, assieme al personale, quei servizi dati in gestione ai privati”.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati: