Presidio “Mario e Gianluca Congiusta”a Corigliano-Rossano

 

 

Un importante momento di condivisione e un messaggio inequivocabile: Libera c’è a Corigliano Rossano.

Di fronte ai numerosi ragazzi riunitisi nell’auditorium del liceo scientifico di Rossano, ai cittadini intervenuti ed alla presenza degli uomini e delle donne delle Istituzioni dello Stato, il 25 gennaio 2019, si è costituito il presidio territoriale “Mario e Gianluca Congiusta” alla presenza del fondatore di Libera, Don Luigi Ciotti.

La manifestazione è stata aperta dai saluti del responsabile regionale di Libera Don Ennio Stamile, al suo fianco dalla segreteria regionale Umberto Ferrari, dal Dirigente scolastico Antonio Franco Pistoia, dall’Arcivescovo Giuseppe Satriano e da Don Luigi Ciotti. Molti i momenti importanti tra questi la lettura e la firma del patto di presidio, che segna la costituzione e l’avvio ufficiale della presenza di Libera sul territorio della piana di Sibari, da parte delle sei associazioni costituenti che hanno fortemente voluto questo presidio e nello scorso anno, hanno condotto un lavoro di formazione con Libera, affiancati da Giovanni Serra, formatore e referente provinciale: Musica contro le mafie, odv Insieme, Sindacato di Polizia S.I.A.P., Fraternità Giovanni Paolo II, Commissione Pastorale Migrantes e l’Agesci. Sono stati due a voce unanime, i momenti più coinvolgenti ed emozionanti, della manifestazione, la lettera inviata da Roberta Congiusta, figlia di Mario e sorella di Gianluca e le parole che le seguiranno, quelle di Don Luigi.

“La memoria è un’àncora emotiva per noi familiari, un modo per continuare a far vivere gli affetti di cui siamo stati amputati.” scrive nella sua lettera Roberta Congiusta “La mia ferita è aperta, brucia e sanguina per un fratello assassinato che non ha avuto giustizia, e per aver visto andar via papà con tanta sofferenza fisica ma soprattutto con tanta delusione negli occhi. All’uscita della chiesa, ero immobile, sola su quei gradini! Ad attendere papà c’erano pochi amici, tre carabinieri in divisa che salutavano commossi la bara, ed i giornalisti, spettatori di anni di lotte, ammutoliti da quel vuoto. Mi dicono però che gli assomigli molto, e come lui, vorrei che dalle mie parole non nascesse scoramento, rassegnazione o polemica. Saluto con profondo sentimento di gratitudine tutti i presenti ed abbraccio quanti hanno compreso la nostra riservata delusione ed hanno tentato di colmare il vuoto con l’intitolazione di questo presidio. Perché nessuno rimanga più solo sui gradini di quella chiesa. Perché nessuno muoia più derubato della speranza di poter dare giustizia a suo figlio.”

Ed è proprio a lei ed a questo sentimento di solitudine di oblio che ha risposto Don Luigi, rivolgendosi ai  referenti di Libera regionali e territoriali sulla questione, perché Libera è anche questo, rete, aiuto reciproco, solidarietà e memoria.

“Dobbiamo andare a Siderno, con i pullman da ogni parte. Dobbiamo riempirla quella chiesa, perché Mario voleva questo, Mario merita questo!”

E rivolgendosi ai ragazzi li ha esortati al coraggio del cambiamento proprio attraverso le azioni: “Noi dobbiamo essere parte del cambiamento, lo so che è dura, che la strada è in salita e si fatica di più ma so anche che è possibile cambiare. Ma siamo chiamati ciascuno di noi, chiamati per nome a fare la nostra parte. Forza ragazzi! Coraggio e umiltà non richiedono eroismi ma generosità e responsabilità, questo sì! Scegliamo la via più difficile ma la via più vera. Nutritevi, continuate a nutrirvi scegliete di ascoltare la voce del cuore. Dite sì alla vostra coscienza, il vostro scomodo inquieto e indispensabile compagno di viaggio”.

Dopo l’elezione unanime di Gennaro De Rosa, fondatore di Musica contro le Mafie, quale referente territoriale del presidio, si è raggiunta la sede territoriale di Libera “Mario e Gianluca Congiusta” ospitata in un bene già confiscato, al numero 45 di via Nazionale a Rossano.

“Nel patto che abbiamo appena firmato ci sono dei principi fondamentali dai quali abbiamo scelto di partire: corresponsabilità, condivisione, continuità, accoglienza e laicità.”  conclude De Rosa “Affonderemo le radici di questo percorso, nella memoria delle vittime di mafia e dei loro familiari. Inizieremo a lavorare fin da subito ad un programma di formazione e coscientizzazione che apriremo a tutti coloro che avranno voglia di condividere questo impegno!”

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