Con l’acuirsi delle polemiche scaturite dai disagi e i disservizi legati alla chiusura degli impianti sciistici di Camigliatello, la Pro Loco del comune silano ha prodotto una lettera indirizzata alle massime istituzioni regionali e provinciali con l’obiettivo di sollecitarle ad avviare concrete operazioni di rilancio del turismo. Al Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, agli Onorevoli Bevacqua Domenico, Giudiceandrea Giuseppe, Greco Orlandino, Graziano Graziano, al Presidente della Provincia di Cosenza Mario Occhiuto, al Presidente del Parco Nazionale della Sila Sonia Ferrari, Al Direttore tecnico del Gal Sila Francesco De Vuono e al Sindaco di Spezzano della Sila Tiziano Gigli, il Presidente Eugenio Celestino ha fatto presente come «la situazione allo stato attuale sia totalmente negativa ed il senso di abbandono che si respira in molti angoli della Sila abbia molte aziende ed operatori anche storici a pensare di andare altrove. Gli ultimi eventi di fine gennaio 2016 hanno sollevato una sorta di insurrezione popolare, dovuta al fatto che le piste da sci a Camigliatello siano rimaste per tutto il periodo invernale chiuse. E’ pur vero che le precipitazioni nevose sono state molto scarse, ma è altrettanto vero che se ci fossero stati dei sistemi di innevamento artificiale moderni ed efficienti, ci saremmo evitati una montagna di proteste e polemiche e cosa più importante, avremmo goduto di un numero maggiore di presenze. Cogliamo l’occasione per ricordare ancora una volta alcune delle istanze Silane più volte sollecitate:
- Punti di ristoro del CFS chiusi su tutto il territorio silano;
- Casa del Forestiero (di proprietà della Regione Calabria) sul corso principale di Camigliatello lasciata nell’abbandono più totale;
- Museo Archeologico della Sila da anni pronto, ma chiuso per chissà quali “pastoie burocratiche”;
- Stato di dissesto di molte vie di collegamento (basta percorrere la strada che porta ai Giganti di Fallistro);
- Questione ambientale critica (basti osservare le piazzole di sosta tra Cosenza e Camigliatello trasformate in discariche abusive).