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Provincia della Sibaritide-Pollino, Dima e Pacenza: «Corigliano Rossano capoluogo»

La questione della Provincia della Sibaritide e del Pollino torna al centro del dibattito politico. Un tema mai definitivamente accantonato ma rimasto sospeso tra dichiarazioni generiche e silenzi. Ora, a riaccendere la discussione su uno dei nodi centrali della vertenza (l’individuazione del capoluogo), sono gli ex parlamentari Giovanni Dima (Fratelli d’Italia) e Franco Pacenza (Partito Democratico), che hanno espresso una posizione chiara: il capoluogo deve essere Corigliano Rossano. Secondo Dima e Pacenza, non si può ignorare il dato numerico. Corigliano Rossano conta 78mila abitanti ed è tra i comuni con la maggiore estensione territoriale in Italia. Elementi che, a loro avviso, rendono la scelta naturale. Tuttavia, i due ex parlamentari sottolineano l’importanza di un confronto aperto con i sindaci del territorio per definire i dettagli. La proposta di istituire la Provincia della Sibaritide e del Pollino risale a diversi anni fa. Nel tempo, ha vissuto fasi alterne tra momenti di slancio e lunghi periodi di stallo. Il nodo da dirimere è sempre stato quello del capoluogo. Oggi, il tema torna con forza, ma senza una posizione ufficiale da parte dei sindaci di Castrovillari e Cassano.

Silenzio dai sindaci di Castrovilari e Cassano

A oggi, non si registrano dichiarazioni da parte di Domenico Lo Polito, sindaco di Castrovillari, né di Gianni Papasso, primo cittadino di Cassano all’Ionio. Entrambi guidano due realtà importanti nel territorio della futura provincia, ma non hanno espresso posizioni chiare sulla questione del capoluogo. La dichiarazione di Dima e Pacenza rappresenta quindi un segnale forte, che interrompe un silenzio prolungato. Una presa di posizione netta che potrebbe spingere gli amministratori locali a esprimersi e avviare finalmente un dibattito pubblico. Secondo gli ex parlamentari, non si tratta solo di una questione geografica o numerica, ma di una scelta basata su criteri oggettivi. Nonostante il dibattito riaperto, la strada per la Provincia della Sibaritide e del Pollino resta lunga. Servono passaggi istituzionali e una volontà politica forte. La questione del capoluogo, però, è il primo nodo da sciogliere. Il rischio, altrimenti, è che la discussione resti nel limbo, con una provincia sulla carta ma senza una guida definita.

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