Rapina alle Poste di Bocchigliero, al via gli interrogatori

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Rapina alle Poste, al via gli interrogatori di garanzia. Nella mattinata di oggi, presso la Casa Circondariale di Castrovillari, l’indagato Emanuele Mingrone, difeso di fiducia dall’avvocato Francesco Nicoletti, è comparso dinanzi al Gip del Tribunale di Castrovillari e, alla presenza del Pubblico Ministero titolare delle indagini, si è dichiarato estraneo ai fatti. Nei prossimi giorni la difesa ricorrerà al Tribunale della Libertà di Catanzaro per il riesame. Anche il 56enne Vincenzo Avena, difeso dall’avvocato Domenico Cosenza, è stato sottoposto oggi all’interrogatorio di garanzia dinanzi al Gip di Castrovillari. Interrogatorio presso la Casa di Reclusione di Bologna, invece, per il 62enne Giuseppe Macaretti, difeso dall’avvocato Giovanni Bruno, che si è avvalso della facoltà di non rispondere. Si attende ora la fissazione del Riesame.

I tre rossanesi erano finiti in manette nella serata di giovedì scorso quando i Carabinieri della Stazione di Bocchigliero, coadiuvati dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Rossano e con la collaborazione del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bologna-Borgo Panigale, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Castrovillari con l’accusa di rapina aggravata.
L’episodio risale al 1 luglio 2016, quando tre uomini armati e travisati con dei passamontagna assaltavano l’ufficio postale di Bocchigliero, tenendo sotto la minaccia delle armi i dipendenti dell’ufficio e facendosi consegnare dal direttore la somma di centotremila euro circa.

Le indagini dei carabinieri, coordinate dal Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Dott. Eugenio Facciolla e dirette dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dott.ssa Angela Continisio, sono state da subito serrate. Nel corso del sopralluogo infatti, svolto poco dopo il fatto, i carabinieri riuscivano a raccogliere vari elementi utili alle indagini. Tra questi, le dichiarazioni dei dipendenti delle poste e di alcuni testimoni, le immagini degli impianti di videosorveglianza e, ancora più importanti, due bottiglie di acqua abbandonate sul pavimento dell’ufficio postale da cui sono stati estratti i profili genetici di due indagati. A Mingrone si è invece risaliti attraverso la Lancia Y a bordo della quale i tre sarebbero fuggiti, risultata, appunto, in uso al 34enne.

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