(Salvatore Martilotti, Comitato Pescatori Calabria) CORIGLIANO ROSSANO – In quel lontano 31 dicembre 1974 alle ore 7,05 ero sulla spiaggia insieme a tanta gente di Schiavonea, tutti a pregare e implorare la Madonna e tutti i Santi per salvare la vita dei nostri marinari. Assistere in diretta alla morte di quattro dei dodici pescatori è stato terribile: è un evento tragico che ti cambia la vita. Furono pochi tragici minuti che cambiarono la vita di molti, di una intera Comunità, compreso la mia, mentre la motobarca “Sant’Angelo” veniva inghiottita dal mare di fronte alla spiaggia del Borgo marinaro. Tutti ad assistere, inermi, alla più grande tragedia di sempre di Schiavonea. E’ vero la nostra marineria, in seguito, ha subito altre tragedie con la perdita di tante altre vite umane, quasi a voler ricordare a tutti che fare il pescatore è un mestiere pericoloso. Ma questa del 31 dicembre 1974 è stata una tragedia terribile: persero la vita dodici pescatori. Si salvò solo un mio ex-compagno di scuola. Ma chi appartiene ad una Comunità costiera il mare è la sua vita anche se fare il pescatore è un lavoro duro e rischioso, con le avversità meteo-marine che condizionano sia il lavoro ma anche la vita sociale di questi lavoratori e delle loro famiglie. Spesso il mare d’inverno è anche calmo, ma a volte è anche imprevedibile, spaventa con tempeste improvvise e diventa un luogo di dolore e di lacrime versate. Tuttavia, fare il pescatore è un mestiere affascinante, ma spesso i pescatori devono fare i conti non solo con la crisi in atto nel settore, l’inquinamento marino, l’eccessiva burocrazia, i divieti irragionevoli, normative obsolete, limitazioni all’uso degli attrezzi, disattenzione della politica e delle Istituzioni, “faccendieri poliedrici”, ma anche con tanti “cazzari della luce” pronti a rivendicare “un posto al sole”, come dire siamo passati da una politica con una visione collettiva ad una eccessivamente individualistica. Al contrario, oggi serve un cambio di passo della “Politica e di chi governa le Istituzioni” con una maggiore attenzione verso il settore della pesca per tutelare i diritti dei pescatori e delle imprese di pesca. E’ un impegno che si dovrebbe assumere sia il Comune di Corigliano-Rossano che la Regione Calabria per tutelare e assicurare un futuro all’economia ittica, ma anche per una vera inversione di rotta per superare una gestione burocratica dei programmi della PCP/UE. In questa fase delicata è necessario avere il coraggio di cambiare: non sono più rinviabili innovazione e ammodernamento con il coinvolgimento di tutti i soggetti in campo per assicurare un futuro al settore pesca al fine di creare sviluppo reale e occupazione non solo per tutelare le imprese di pesca e i pescatori, ma anche per mantenere i livelli occupazionali e, soprattutto, aumentare il livello di professionalità e competenza per poter traghettare, nell’anno che verrà, il settore pesca dalla crisi allo sviluppo possibile favorendo il ricambio generazionale. (comunicato stampa)