Roseto-Sibari, nuovo atto intimidatorio: mezzi in fiamme e indagini in corso

Un nuovo episodio di intimidazione ha colpito l’azienda responsabile della costruzione della nuova strada statale 106 jonica Roseto-Sibari, lungo il tratto denominato “Viadotto Raganello Sud”. Durante la notte scorsa, un escavatore e un carrello elevatore, entrambi noleggiati dalla società affidataria dell’opera, sono stati dati alle fiamme. Le autorità ipotizzano una matrice dolosa dietro l’atto e stanno indagando per individuare i responsabili.

I carabinieri di Cassano sono al lavoro per raccogliere prove e testimonianze che possano condurre all’identificazione degli autori di questo nuovo atto intimidatorio. Data la complessità e la gravità dell’incidente, non è esclusa la possibilità che la ‘Ndrangheta possa essere coinvolta. La storia della zona e gli attacchi precedenti a imprese operanti nel settore delle infrastrutture fanno sorgere sospetti sulla presenza di un coinvolgimento mafioso.

La procura antimafia di Catanzaro è stata informata dell’accaduto. L’obiettivo è quello di verificare se ci sia un legame tra l’atto intimidatorio e le attività criminali della ‘Ndrangheta. Non si tratta del primo caso di intimidazione nei confronti di aziende coinvolte nella costruzione della nuova strada statale. L’opera, di grande importanza per il territorio e lo sviluppo economico della regione, sembra essere diventata un obiettivo per chi cerca di ostacolare il progresso e di trarre vantaggio da attività illegali.

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