È lotta all’assenteismo. Il fenomeno del cartellino, con dinamiche diverse, sembra colpire anche il privato.
È quanto è accaduto nelle ultime ore a Rossano dove un’azienda (Ecoross srl) si è vista costretta a licenziare per giusta causa un lavoratore dopo aver riscontrato che in stato di malattia svolgeva attività presso altra azienda concorrente.
Viene meno, in taluni casi, quel senso di responsabilità sociale che dovrebbe indurre quei “fortunati” che un posto di lavoro ce l’hanno ad avere rispetto per chi un’occupazione non ha. Nello specifico, l’azienda è ricorsa al licenziamento per giusta causa ai sensi dell’art. 2119 c.c. e dell’art. 72, comma 3 del C.C.N.L., preceduto da una contestazione disciplinare con cui si contestava al dipendente di aver prestato attività lavorativa, durante i giorni di malattia e nel periodo di congedo parentale, presso un’altra impresa tra l’altro concorrente. Tutto ciò è emerso anche a seguito di una apposita attività di monitoraggio, attraverso una società di investigazioni. Non solo.
Le circostanze sono state accertate, lo scorso mese, anche dai Carabinieri della Compagnia di Rossano che hanno effettuato una scrupolosa attività di indagine al fine di appurare quanto si stava verificando.
Da qui la contestazione disciplinare sulla base di quanto disposto dall’art. 69 comma 4 lettera a), b), K), L) del C.C.N.L. che recita: “non trarre profitto dallo svolgimento delle sue mansioni o funzioni con danno dell’azienda stessa, né svolgere attività contraria agli interessi dell’azienda stessa”; si contesta, inoltre, la violazione dell’art. 46 lettera f) comma 4, sub. a) del C.C.N.L. del settore che sanziona il lavoratore che: “durante l’assenza, per infermità si dedichi ad attività lavorative anche a titolo gratuito”.
Contestualmente alla contestazione disciplinare, l’invito al lavoratore a presentare le proprie giustificazioni entro i termini previsti.
Giustificazioni che, a quanto pare, non sarebbero pervenute all’azienda la quale ha quindi dovuto procedere a quanto previsto dall’art. 72 del CCNL applicato al settore, ossia il licenziamento senza preavviso.
Un atto forte che l’azienda Ecoross si è vista costretta a porre in essere. E che costituisce senza dubbio un monito per tutti coloro i quali dimostrano di avere scarso rispetto per il proprio lavoro e per chi un lavoro non ce l’ha.