La chiusura del tribunale di Rossano non appare nell’agenda delle priorità. L’alluvione tiene banco. Questo silenzio non piace all’ex presidente del consiglio comunale, Luigi Pirillo, avvocato sostenitore del movimento a difesa dell’ex presidio giudiziario. L’ex amministratore si rivolge al sindaco Giuseppe Antoniotti, per lunghi anni compagno di viaggio perché militanti nello stesso partito a cui chiede di rivolgersi alle varie personalità di origine rossanese perché diano vita a una serie di iniziative protese a ripristinare quello che Pirillo stesso qualifica come atto illegale. «Non possiamo arrenderci»- scrive la toga rossanese rivolgendosi al primo cittadino- a fronte di un disegno che Pirillo bolla come «intollerabile ingiustizia» presupponendo «una macchinazione in cui si annidano sicuri focolai di illiceità». Secondo il legale «Rossano e il suo comprensorio non meritano quanto riservatoci da menti diaboliche che, utilizzando strumentalmente il proprio ruolo e le proprie funzioni e anteponendo interessi di parte, di bottega e clientelari, con corrispondente violazione di specifiche norme di legge e, pertanto, “facendo carte false” (così come ripetutamente dichiarato dal Senatore della Repubblica italiana, Enrico Buemi), hanno reso possibile la chiusura del Tribunale di Rossano a vantaggio di altre realtà territoriali della Nostra Regione, ben meno meritevoli e che non avevano e non hanno i requisiti di legge per mantenere aperti i loro presidi di Giustizia. Rossano, da sempre, notoriamente, è stata ed è Patria di spiriti illuminati che hanno dato lustro alla terra natia. Ebbene, anche nell’attualità la nostra Città può vantare la presenza di propri figli che si contraddistinguono negli ambiti e nei settori più disparati, svolgendo con onore e dedizione i ruoli pubblici di primario rilievo, di accademici, magistrati, militari, alti funzionari statali, alti prelati, propri delle posizioni acquisite e cui sono assurte grazie alle proprie capacità, al loro impegno, ai propri meriti ed alla loro abnegazione». E’ a costoro che il Sindaco deve rivolgersi al fine di «sottoscrivere un comune manifesto per invocare presso i competenti organi governativi e legislativi la riapertura immediata del Tribunale di Rossano, dando essi testimonianza, con piena cognizione di causa, dati gli specifici importanti ruoli svolti e per essere figli di questo territori, dell’ingiustizia e dell’illegittimità che la sua soppressione rappresenta e, soprattutto, del pregiudizio e del vulnus per la stessa immagine dello Stato che in essa sono insiti». Tale iniziativa sarebbe supportata dall’Associazione Fondazione degli Avvocati del Foro di Rossano, del cui Consiglio di Amministrazione l’avvocato Pirillo fa parte.
(fonte- Garantista)