Ora il Governo Renzi deve dire la verità e dare rassicurazioni sul futuro del Tribunale di Rossano e della Sibaritide. Quali sono i dati che emergono “dall’accorpamento tra Castrovillari e Rossano”, nonostante quest’ultimo territorio avesse “tutti i criteri oggettivi previsti per il mantenimento del Tribunale”; “se si intende rivedere l’attuale geografia giudiziaria previo insediamento di un nuovo Tribunale nell’area urbana contigua Rossano-Corigliano, comuni che, con i rispettivi atti deliberativi, hanno avviato un processo di fusione”, dando vita “ad una vasta circoscrizione territoriale che necessita, richiede e giustifica un nuovo presidio di Giustizia”. Sono queste le due esplicite richieste, contenute in un’interpellanza a risposta scritta, che il senatore segretario Raffaele Volpi, della Lega Nord, ha rivolto al Ministro della giustizia Andrea Orlando.
L’iniziativa della Lega, sollecitata dalla lista ”Noi con Salvini” di Rossano su indicazione e condivisione del candidato a Sindaco, Giuseppe Antoniotti che guida la coalizione di centro destra nella quale la Lista-Salvini è parte integrante, fa approdare in Parlamento la ”questione soppressione” del Tribunale di Rossano, non ancora chiarita, ponendo nuove e più concrete motivazioni contro la chiusura del presidio. La stessa che – ricordiamo – è ed è stata al centro di numerose manifestazioni di protesta del Comitato “Sei da Salvare” e del “Gruppo d’Azione per la Verita”. Si tratta della prima ed importante iniziativa che il movimento NcS, dopo la visita di martedì scorso in Città del leader nazionale Matteo Salvini, ha posto in essere, nell’immediatezza, per intraprendere e sostenere la battaglia atta a rivendicare il diritto alla Giustizia e alla Sicurezza nel territorio della Sibaritide.
Attraverso l’interpellanza si pone all’attenzione del Governo Renzi la necessità di rivedere la “geografia giudiziaria” scaturita dai “tagli” operati con la legge delega del 2011, ovvero l’istituzione di un nuovo “presidio” di giustizia “nell’area urbana contigua Rossano-Corigliano” che risulterebbe essenziali a sostegno dell’innescato processo di fusione tra le due Città che contano, nell’insieme, una popolazione di circa 100mila abitanti.
Le Commissioni Giustizia di Camera e Senato – scrive il Sen. Volpi – avevano chiesto al governo di esonerare dalla soppressione quei presidi che operano in zone ad alta intensità di criminalità organizzata ed in particolare di non sopprimere nessuno dei quattro Tribunali calabresi (Rossano, Castrovillari, Paola e Lamezia) ed avevano specificato che, ove proprio non fosse stato possibile mantenerli tutti, erano da salvaguardare prioritariamente quei territori con una maggiore distanza dal capoluogo di provincia, come Rossano. La stessa Commissione Europea – ricorda ancora il Segretario del Senato della Repubblica – il 21 giugno 2013, indicando espressamente il caso dei tribunali di Caltagirone, Sciacca e Rossano, si era espressa per la riapertura dei presidi perché ritenuti in prima linea nella battaglia contro la mafia. Caltagirone e Sciacca sono stati salvati. Perché – si chiede – Rossano no? Oggi, secondo quanto scrive il Direttore dell’Ufficio per gli Affari dell’Amministrazione della Giustizia della Segreteria Generale della Presidenza della Repubblica, in risposta ad una lettera del ”Gruppo d’azione per la verità”, il Ministro della giustizia sta approntando la problematica del completamento della riforma anche sulla base dei dati emergenti dal monitoraggio degli effetti della revisione, nell’intento primario di recuperare quella funzionalità del sistema giustizia che i cittadini attendono.
Ciò premesso, si chiede – è questa l’interpellanza a risposta scritta del Sen. Volpi al Ministro della Giustizia Orlando – cosa si evinca dai dati che emergono dall’accorpamento tra Castrovillari e Rossano a discapito di quest’ultimo territorio, nonostante sia portatore di tutti i criteri oggettivi previsti per il mantenimento del Tribunale. E inoltre, se il ministro interrogato intenda rivedere l’attuale geografia giudiziaria previo insediamento di un nuovo Tribunale nell’area urbana contigua Rossano-Corigliano, comuni che, con i rispettivi atti deliberativi, hanno provveduto ad un processo di fusione dando vita ad una vasta circoscrizione territoriale che necessita, richiede e giustifica un nuovo presidio della Giustizia.