L’uso distorto e ricorrente dell’istituto della conferenza stampa. È quel che si sta verificando a Rossano dove per rendicontare o illustrare una posizione politico- istituzionale si indice una apposita conferenza stampa. Niente di più sbagliato. Per fare ciò basta ricorrere alla redazione di un comunicato stampa e diffonderlo come sempre avviene. Invece accade il contrario: si convocano i giornalisti anche quando la notizia non c’è, a tal punto da doverla necessariamente ricavare dal momento di confronto. Una conferenza stampa si convoca quando vi sono comunicazioni importanti, rilevanti e straordinarie da rendere noti. Hanno una durata breve, con domande e risposte concise, chiare e mirate. Il coordinatore, uno o più relatori, breve premessa, e poi via libera alle domande. Tutto questo non avviene: spesso la conferenza stampa si traduce in forme di eccessivo esibizionismo e desiderio di visibilità. Sul piano delle condotte e dei criteri si trasforma in comizi o in assemblee pubbliche di cui ne sono vittime, a volte, gli stessi organizzatori destinatari di critiche spesso aspre. Nelle prossime 72 ore sono state indette almeno 4 conferenze stampa. Un numero spropositato che non si rinviene neanche nelle metropoli. A Rossano si.