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Ruggeri porta la sua musica vera sul palco di Corigliano-Rossano

Una serata intensa e autentica, quella che Enrico Ruggeri ha regalato al pubblico di Corigliano-Rossano, tra musica suonata rigorosamente dal vivo e testi capaci di raccontare le fragilità del nostro tempo. Con il suo nuovo tour La caverna di Platone, Ruggeri ha scelto ancora una volta la via più diretta: esibirsi senza basi preregistrate, senza effetti elettronici, senza alcun tipo di filtro. «Un concerto vero, dove si suona, non c’è nulla di preregistrato», ha spiegato l’artista prima di salire sul palco. «Ovviamente non c’è autotune, non sappiamo neanche cos’è. Quindi un modo di fare musica sicuramente più coinvolgente e come dovrebbe essere la musica».

L’evoluzione del racconto musicale di Enrico Ruggeri

Durante l’incontro con i giornalisti, il cantautore ha ripercorso la crescita della sua scrittura, passata dalle tematiche intime e personali a una riflessione più ampia sulle contraddizioni della società moderna. «Uno scrive canzoni sulle cose che lo turbano, sulle cose che lo stimolano. Quando cominci sei molto giovane, parli di te stesso. Poi maturi e cominci a vedere che ci sono molte cose da raccontare nel mondo», ha sottolineato.Sulla capacità della sua musica di stimolare riflessione, Ruggeri ha aggiunto: «Io spero di sì, penso di sì. Soprattutto negli anni bui del 2020, credo di essere stato il primo a cercare di aprire gli occhi alle persone». Il concerto di Corigliano-Rossano è stato anche l’occasione per celebrare l’uscita del suo quarantesimo album, La caverna di Platone, accompagnato da una scenografia sofisticata che ha dato ancora più forza alle atmosfere delle nuove canzoni. Nel vinile sono presenti 13 brani più 5 bonus track, molto apprezzati dai fan e premiati dalle vendite e dalle critiche di settore. L’apertura della serata ha avuto un momento di intensa emozione con “Gli eroi del cinema muto”, un pezzo che, attraverso una potente immagine evocativa, rappresenta le battaglie invisibili contro il cambiamento e l’oblio.

Il suo nuovo album

Dal nuovo album spiccano brani come Il Poeta, dedicato ai pensatori liberi, e Il cielo di Milano, che racconta la doppia anima della metropoli, tra vitalità e solitudine. Ruggeri ha poi riproposto canzoni che hanno segnato la sua carriera, come Primavera a Sarajevo, una ballata che canta l’amore come forza di rinascita in tempi di guerra, e Nessuno tocchi Caino, brano premiato per il suo forte contenuto civile contro la pena di morte. Accanto ai brani più recenti, non sono mancati i classici senza tempo: Il mare d’invernoQuello che le donne non diconoPolvere, e l’intramontabile Peter Pan, icona di una generazione cresciuta tra illusioni e sogni infranti, capace di conquistare dischi di platino e posizionarsi subito dopo Michael Jackson nelle classifiche italiane degli anni Novanta. Immancabile il tuffo nelle origini con Contessa, il brano che ha segnato l’esordio di Ruggeri e dei Decibel nell’universo punk italiano. Suonata con una carica travolgente, ha chiuso un concerto che ha saputo rinnovare, ancora una volta, il legame tra la musica vera e chi la ama senza artifici.

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