Dai successivi accertamenti dei militari, è emerso che le strutture utilizzate per il ricovero dei cani, erano state edificate in assenza dei necessari titoli autorizzativi e che per i reflui prodotti dall’attività di allevamento, presenti nella cisterna di raccolta non vi era alcuna documentazione attestante il regolare smaltimento degli stessi. Pertanto si è proceduto al sequestro penale delle strutture e della cisterna rinvenuta e a deferire all’Autorità Giudiziaria il titolare dell’allevamento e il proprietario del fondo per smaltimento illecito di rifiuti e violazione alle normative urbanistiche.