Il sindaco di Crosia, Antonio Russo, esprime dissenso per la bozza del Decreto Calabria approvata ieri (giovedì 10 dicembre) alla Camera dei Deputati e rilancia la questione continuando ad invocare l’unità del territorio a sostegno di una battaglia giusta.
«Non c’è una riga all’interno delle 32 pagine di cui è composto il nuovo Decreto Calabria – sottolinea il Primo cittadino di Crosia – che parli della rete ospedaliera periferica e che dia indirizzi politici chiari sulla riapertura degli ospedali chiusi. Questo significa che negli ultimi due mesi il dramma dell’ex ospedali di Cariati è stato solo un buon pretesto per i parlamentari di maggioranza ed i rappresentanti del Governo per fare propaganda televisiva e nulla più. Come si materializzeranno le promesse fatte dal Vice Ministro Sileri e dai parlamentari calabresi?»
«L’unica speranza che nutriamo in questo momento – aggiunge Russo – è un ordine del giorno proposto dall’On. Roberto Occhiuto con il quale si impegna il Governo a riaprire gli ospedali dismessi. E come se non bastasse, preoccupa, tra l’altro, il passo indietro fatto dal Commissario dell’Asp Bettelini che sul presidio “Cosentino” di Cariati, dopo il sopralluogo di qualche settimana fa, ha fatto calare il velo del silenzio. A riguardo, è giusto e condivisibile, l’allarme lanciato dal comitato civico che in questi giorni sta occupando la struttura ospedaliera cariatese. C’è aria di presa in giro, di tante parole che alla fine non porteranno a nulla né nel breve tempo e quindi nella particolare situazione dell’emergenza Covid, tantomeno a lungo termine. È probabile che il secondo Decreto Calabria sia stato messo su solo ed esclusivamente per consentire ai partiti di governo di gestire il comparto sanitario direttamente da Roma e senza tenere conto dei reali problemi dei cittadini e dei territori».
«Credo allora – conclude il sindaco Russo – che questo sia il momento di mantenere alta l’attenzione sulla grande questione sanitaria e di ritornare, insieme ai sindaci calabresi, in piazza a Roma per ricordare al governo le tante promesse fatte ma che il Decreto Calabria non tiene assolutamente in considerazione» (Comunicato stampa).