Sanità. Ultime scelte politiche confermano ancora una volta la marginalità di Trebisacce

TREBISACCE. La situazione sanitaria locale purtroppo, a seguito delle ultime scelte politiche della Regione Calabria ed in particolare del commissario ad Acta per il piano di rientro in Calabria, confermano ancora una volta la marginalità di Trebisacce e dell’intero comprensorio.

Proprio qualche giorno addietro in Consiglio Regionale, l’On. Occhiuto ha stravolto tutto il lavoro svolto dal commissario ad acta e dall’allora sindaco Avv. Francesco Mundo, confermando Trebisacce quale ospedale di zona disagiata, aggravata ulteriormente da una mancanza di risposte concrete ed inevase ai cittadini di questo periferico lembo di Calabria. Infatti, per come ampiamente dimostrato dai dati sanitari, la mobilità passiva aumenta finanche per esami clinici verso la vicina Lucania e, anziché potenziare le strutture e i servizi pubblici, si conferiscono incarichi a strutture private per affiancare l’ADI.

Per quanto riguarda l’annosa vicenda di cui Trebisacce risulta afflitta, si era riusciti a configurare un ospedale Generale con reparti di Medicina, Chirurgia, Pronto Soccorso e U.O. di Cardiologia ,Oncologia e Urologia. Tali servizi e divisioni purtroppo non sono contemplate nell’ospedale di Zona Disagiata proprio in base alle previsioni del D.M. 70/2015.

Inoltre, sebbene sulla carta l’ospedale risulta aperto – sin dalla data di presa d’atto della delibera del Direttore Generale ASP n° 1413 del 20.08.2019 – con la quale, in attuazione del DCACTA n°64/2016 si dispone la riapertura dell’ospedale di Trebisacce, inserendolo nella rete ospedaliera della Regione Calabria, attribuendogli il codice ospedaliero 201180016, che sancisce la riapertura del nosocomio, di fatto, ad oggi manca il personale sanitario e, le famigerate Sale Operatorie non sono state ristrutturate sebbene, l’ASP abbia recepito il progetto redatto dall’allora amministrazione Mundo per un importo di € 2.357.040,22, comprensivo di arredi ed attrezzature, approvato dall’ASP con delibera del Direttore Generale n° 1031 del 5.6.2017, per il quale il commissario Urbani aveva già disposto sin dal suo insediamento (luglio 2020) l’accredito all’ASP di Cosenza di € 2.600.000,00 per le sale operatorie. Perché i lavori sebbene appaltati non partono?

Tante sono le domande senza risposte. Tutto ciò dimostra in maniera inequivocabile l’assenza di una guida e un riferimento politico certo e
autorevole di cui Trebisacce ha bisogno per la prossima legislatura soprattutto per cercare di riprendere – ed al contempo difendere il sacrosanto diritto alla salute Costituzionalmente garantito e perennemente disatteso – il discorso sull’attivazione del P.O., che rappresenta sicuramente per la città e per il comprensorio, la battaglia politica più importante. Tale necessità è un’esigenza improcrastinabile di cui i cittadini devono farsi carico considerando che allo stato il dibattito politico langue ed è senza prospettiva.

Avv. Gianluca Fioravanti Presidente associazione politico culturale ATENA
Comunicato stampa

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