La coalizione per Pasqualina Straface Sindaco chiede un’indagine sulla gestione pubblica e la comunicazione istituzionale, per contrastare il clientelismo e i condizionamenti nel panorama politico locale –
La tensione politica nella cittadina di Corigliano-Rossano è giunta a un punto critico, con una serie di accuse e sospetti che gravano pesantemente sul panorama pre-elettorale. La Coalizione per Pasqualina Straface Sindaco ha espresso sostegno e soddisfazione per l’appello dell’ex Sindaco Tonino Caracciolo, il quale ha chiesto un’attenta vigilanza da parte della magistratura e delle forze dell’ordine sulla possibile presenza di condizionamenti e scambi elettorali. L’invito di Caracciolo non solo è stato accolto con favore dalla Coalizione, ma è stato anche rilanciato come una chiamata all’azione immediata da parte delle istituzioni preposte alla tutela della legalità e della trasparenza. Si evidenzia il rischio che l’abuso delle funzioni pubbliche possa compromettere l’integrità del processo elettorale, influenzando il libero confronto tra le diverse forze politiche sulle questioni sostanziali per il futuro della comunità.
Si sottolinea la necessità che la Procura della Repubblica intervenga tempestivamente per monitorare tutte le attività «sospette che si stanno verificando negli uffici pubblici comunali, compresi trasferimenti di personale, forniture di servizi e procedure di affidamento concorsuali. È imperativo garantire che l’amministrazione ordinaria e straordinaria della cosa pubblica avvenga nel rispetto delle leggi e senza alcuna forma di favoritismo o clientelismo». La Coalizione per Pasqualina Straface Sindaco sottolinea la necessità che «ai cittadini di Corigliano-Rossano debba essere garantita la massima libertà di espressione, eliminando ogni possibile forma di condizionamento derivante da una cattiva gestione del potere pubblico. Si ribadisce il sostegno all’ampliamento del campo d’azione della magistratura per indagare sulle pratiche di clientelismo e sulla corretta gestione della comunicazione, che non deve essere strumentalizzata a fini elettorali. In particolare, si richiama l’attenzione sulla necessità di stabilire chiaramente il confine tra l’uso legittimo delle risorse pubbliche per scopi istituzionali e la loro utilizzazione impropria a fini personali o di propaganda politica.