CORIGLIANO ROSSANO. Nell’ evento tenutosi nella sala convegni dell’Autorità Portuale di Corigliano Calabro, presso il Porto, dal titolo “Calabria ed economia del mare,” ha partecipato ai lavori anche il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci.
Il suo intervento articolato ma chiaro ha sancito senza ombra di dubbio la sua linea e la sua idea di sviluppo dell’economia del mare, e quindi dei paesi e delle città che si affacciano sul mare e dei relativi porti.
Il ministro ha sottolineato che “le sette filiere del mare” devono essere assolutamente rafforzate perché costituiscono l’asse portante dell’economia del mare. Ha portato esempi di progetto e processi virtuosi di dismissioni d’ insediamenti industriali nelle città di mare, e di riconversione delle stesse al turismo che tanta sana economia e tanto bene sta portando alla città e al territorio. Ha parlato della cultura come motore di sviluppo e di crescita nelle città di mare, e non dell’industria. L’esatto contrario di ciò che si vuole fare nella nostra città e nel nostro Porto. Nella nostra “Corigliano vocata al rapporto con il mare”.
Ebbene, quindi, il pensiero e la linea del ministro sono in netto contrasto con tutto ciò che altri soggetti seduti al tavolo dei lavori stanno avallando e sostenendo da mesi, vale a dire la concessione di gran parte del nostro porto, quello stesso porto che ieri ospitava i lavori, all’industria pesante ritenendo che tale Porto fallito e senza speranza (unitamente alla città che lo ospita e tutto il territorio della Sibaritide), altra possibilità non ha se non il nefasto insediamento suddetto.
Naturalmente le domande sorgono spontanee:
— ma il ministro è a conoscenza della realtà dei fatti?
—il ministro Musumeci è a conoscenza della determinazione dei soggetti che erano seduti a quel tavolo di concedere la parte nobile (la maggior parte del nostro porto) per ben TRENTA LUNGHI ANNI, alla Baker Hughes-Nuova Pignone ?
—il ministro è a conoscenza che il presidente della regione Calabria, Occhiuto, vuole fortemente l’industria pesante nel Porto di Corigliano Calabro, per come ribadito nella sua recente visita al sito, “bacchettando” anche il sindaco per aver dato parere negativo al progetto in sede di conferenza dei servizi?
Durante la presentazione del progetto in questione, nello scorso mese di gennaio, si sono registrati pareri favorevoli da parte di tutti i rappresentanti istituzionali della compagine del centro destra ma ora le sagge parole del ministro Musumeci impongono una rivisitazione dei pareri positivi espressi in merito e quindi un nuovo posizionamento che salvaguardi il nostro meraviglioso porto da insediamenti industriali, che tanto male hanno fatto ai territori che li hanno ospitati.
Proprio come suggerito dal ministero Musumeci, è necessaria una pianificazione, di concerto tra le varie realtà istituzionali affinché il nostro porto sia porta privilegiata per il turismo, la pesca, per gli scambi culturali e commerciali. Esattamente quello che ho sempre sostenuto nella mia lunga e difficile battaglia per la riqualificazione e la tutela del nostro grande meraviglioso Porto.
Naturalmente, attendiamo che alle parole seguano fatti ed atti ufficiali ed istituzionali.
Rosa Silvana Abate, Senatrice XVIII legislatura
Comunicato stampa