Crisi agricola in corso. Dopo due anni di pandemia durante i quali le imprese hanno continuato a lavorare per garantire il sostentamento alimentare del paese, gli aumenti dei costi di produzione di questo inizio anno stanno abbattendo le finanze delle aziende. Il grido di allarme arriva da Coldiretti, che registra ricavi delle produzioni ai minimi storici. «La forte azione speculativa con lo spropositato aumento dei costi energetici (si parla del 270% per l’energia elettrica e dell’80% per gasolio) e anche delle materie prime che vengono lavorate dalle aziende zootecniche di carne e da latte, come ad esempio la soia (aumentata del 60%) e il mais (dell’80%), ha determinato un aumento considerevole delle spese a carico dei produttori, mettendo in crisi tutto il comparto agricolo» ha dichiarato presidente regionale Coldiretti Calabria Franco Aceto.
Olivicoltura: olio di qualità ma bassi ricavi
Particolarmente colpita è l’olivicoltura, che quest’anno per tutta la Sibaritide registra una grande qualità del prodotto, con un olio dall’acidità bassissima, ma gli aumenti dei costi e la bassa resa non permettono i giusti guadagni. «Non possiamo consentire che ci siano pesanti ripercussioni sugli operatori della filiera, agricoltori e frantoiani, che rischiano di vedere non remunerato il valore del nostro pregiato olio extravergine di oliva» afferma Antonino Fonsi, presidente di zona Coldiretti Rossano. «Bisogna agire adesso: rimane ancora un mese e mezzo per terminare la campagna olivicola, si intervenga affinché i coltivatori ottengano i giusti guadagni che gli permetteranno di affrontare le attività primaverili ed estivi in previsione della prossima stagione olivicola» conclude Fonsi.
L’appello di Coldiretti
Coldiretti sollecita il governo regionale e il governo centrale affinché sia prendano provvedimenti urgenti che riescano ad attutire le conseguenze nefaste di tale situazione nazionale come ad esempio una ristrutturazione finanziaria dei debiti per le aziende che garantisca condizioni di pagamento alla loro portata. «Che il presidente ci ascolti e possa emanare un provvedimento regionale per la ristrutturazione finanziaria dei debiti, dando la possibilità alle aziende agricole di rimodulare la situazione debitoria con un finanziamento di preammortamento almeno ventennale e con un preammortamento di minimo 3 anni così da dare la possibilità di imprese agricole di uscire fuori da questa tempesta» conclude il presidente regionale Coldiretti Calabria Franco Aceto.