Mentre a Cariati è in atto il cerimoniale di inaugurazione per l’attivazione di 10 posti letto Codiv destinati ai pazienti sub-acuti, a Rossano sono stati sospesi i ricoveri al Polo Covid. Le due ale sono stracolme di pazienti: 38 degenti, tanti quanti sono i posti letto. Personale medico, paramedico e ooss, risultano sott’organico. Si lavora senza sosta, turni sacrificanti, 7 i medici disponibili due dei quali prestano attività solo notturna, incluso il coordinatore della divisione Giampaolo Malomo. Proprio nelle ultime ore si è liberato un posto a causa del decesso di un paziente anziano che si recava per una caduta in pronto soccorso e successivamente risultava positivo al tampone. Quel posto veniva subito rimpiazzato per la carenza cronica su scala provinciale.
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Lo stato di emergenza pone in una condizione di sofferenza tutta la rete strutturale dell’ASP. Il problema è che in queste ore al fine di consentire l’apertura dei presidi ospedalieri di Cariati e di Trebisacce, si è avviata un’operazione di rastrellamento del personale sanitario, prelevando risorse umane sia dal Polo Covid di Rossano sia dal Pronto Soccorso (si tratta prevalentemente di OSS – operatore socio-sanitario). Questa mattina a Cariati l’inaugurazione di un’ala da destinare ai sub-acuti. Avrà, secondo fonti sanitarie, personale dedicato prelevato da bandi selettivi e concorsi. L’obiettivo è arrivare a 20 posti letto, ma lo si farà con gradualità. Sacrificati, tuttavia, almeno temporaneamente 10 posti letto alla residenza sanitaria assistenziale. Per Mimmo Formaro (Le Lampare) quello di stamattina è stato un momento importante:«Dopo 12 anni finalmente si aprono dei servizi invece di chiuderli», sottolinea il movimentista, che però auspica al più presto «l’inserimento nella rete ospedaliera per acuti del “Vittorio Cosentino” . Bisogna accelerare i tempi in considerazione dello stato attuale di emergenza, ma anche per alleggerire il carico di lavoro che grava sullo spoke di Corigliano Rossano».