Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Sibaritide isolata, Oliverio: «La politica tace, i cantieri non ripartono» | VIDEO

Si è svolto nei giorni scorsi a Corigliano-Rossano un incontro pubblico promosso dal Movimento Zona 17 per accendere i riflettori su viabilità e trasporti, temi centrali per lo sviluppo del territorio della Sibaritide. L’appuntamento ha visto la partecipazione di cittadini, forze sociali, amministratori locali e rappresentanti di movimenti e associazioni. A introdurre i lavori è stato Angelo Broccolo, esponente di Zona 17, mentre tra gli interventi più attesi vi è stato quello di Mario Oliverio, già presidente della Regione Calabria. È intervenuta anche Carolina  Casalnovo dell’associazione Controcorrente. Al centro dell’incontro, alcune delle opere più discusse e attese: la ferrovia ionica, la galleria di Tarsia, l’alta velocità. Temi che intrecciano anni di promesse politiche, fondi stanziati ma non spesi e opere rimaste incompiute. Oliverio ha richiamato l’attenzione sullo stato delle infrastrutture e sui danni causati da una burocrazia lenta e da decisioni politiche rinviate nel tempo: «Cantieri, interrotti da anni, per i quali sono stati investiti fondi importanti, e che rimangono delle incompiute, non fruite dalla popolazione».

Ritardi sulla ferrovia jonica e sulla Sibari-Cosenza

Un esempio eclatante è rappresentato dalla ferrovia ionica, sulla quale, secondo l’ex presidente, sarebbero già stati investiti 600 milioni di euro per l’ammodernamento e l’elettrificazione da Sibari a Catanzaro Lido. Un intervento che permetterebbe di estendere la linea del Frecciargento, oggi limitata a Sibari, fino a Crotone e Catanzaro.

«Basta stendere il filo elettrico per consentire ai treni elettrici di viaggiare su quel binario» – ha detto Oliverio – «ma a distanza di anni l’intervento non è completato». Non meno problematica la vicenda della galleria di Tarsia, opera finanziata oltre un decennio fa e che doveva servire a collegare in modo diretto la Sibaritide con l’area urbana di Cosenza. La strada è parzialmente realizzata, ma il completamento è bloccato da un contenzioso con l’impresa costruttrice che ha portato la provincia a una condanna per 1.600.000 euro di interessi passivi. «È una cosa assurda. Le popolazioni vedono quest’opera realizzata, non fruibile, mentre gli enti pubblici pagano interessi per contenziosi che rimangono aperti e non si chiudono». Le conseguenze sono tangibili: la diga è interdetta al transito dei mezzi pesanti oltre i 30 quintali, provocando una strozzatura logistica che incide sull’economia e sui collegamenti di studenti, lavoratori e aziende tra costa e entroterra. A margine dell’incontro, il Movimento Zona 17 ha rilanciato la necessità di una mobilitazione dal basso, per pretendere chiarezza su opere bloccate, tempi certi di riattivazione e scelte coerenti con le reali esigenze del territorio. Dalla platea sono emerse anche proposte per costituire un tavolo permanente sul tema della mobilità, con la partecipazione di tecnici e amministratori. Un messaggio diretto e senza sconti quello che Mario Oliverio rivolge all’attuale presidente della Provincia di Cosenza Rosaria Succurro sul tema della strada Tarsia–Terranova–Cantinella: «Dovrebbe impegnarsi concretamente, più che fare parate sui social. Serve affrontare il problema della galleria e del viadotto che sbloccherebbero un nodo strategico, oggi soggetto a limitazioni sul transito per i mezzi pesanti. È un’opera pensata per collegare l’autostrada alla nuova 106 e alla Sibaritide: va completata, subito». Ma il messaggio non si ferma alla sola strada.

Alta velocità: chiesto intervento unitario

L’ex governatore punta il dito anche contro la mancata programmazione di un’altra infrastruttura-chiave: l’alta velocità ferroviaria. «Il vero treno è stato perso con il PNRR. Quando si sarebbe dovuto combattere per inserire la Salerno–Reggio Calabria nella programmazione, ci si è girati dall’altra parte». Oliverio accusa la politica regionale di aver subito scelte imposte dall’alto, lasciando la Calabria ai margini: «È inaccettabile che la Calabria e la Sicilia siano le uniche regioni escluse dall’alta velocità. Si realizza la Napoli–Bari, si lavora alla Battipaglia–Romagnano, ma si taglia fuori tutto il Sud estremo. Non si è fatta una vera battaglia politica, solo chiacchiere e silenzi». Secondo Oliverio, la traiettoria naturale dell’alta velocità dovrebbe attraversare il cuore della regione: «L’infrastruttura dovrebbe tagliare il Pollino, passare per Tarsia, Cosenza, servire le aree interne. Non basta congiungere Salerno e Reggio. Un’opera così deve anche sviluppare il territorio, come accadde con l’autostrada». Per questo, secondo l’ex presidente, serve una presa di posizione netta: «Serve una forte iniziativa della Regione, alla testa degli enti locali, uniti nel chiedere al Governo e al ministro Salvini di fare giustizia. Prima del ponte sullo Stretto, c’è la necessità di un collegamento moderno per la Calabria, che oggi è relegata in un ruolo marginale». Oliverio non risparmia nemmeno la Regione Calabria: «Nessun segnale concreto. Solo annunci. C’è una sottovalutazione evidente di questi temi, un’accettazione supina della logica centralista. È grave».

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati: