Riesplode la vertenza della vigilanza armata e delle maestranze destinate al portierato. Da quattro mesi sono senza lavoro e a nulla sono servite le trattative dall’ultima manifestazione tenuta mesi fa all’ingresso del cantiere di Villapiana. E questa mattina si ritorna a protestare ma, questa volta, le condizioni cambiano dopo l’atteggiamento assunto dall’azienda: i lavoratori sbloccheranno il presidio solo dopo la convocazione in sede prefettizia per l’attivazione della cabina di regia. Secondo fonti sindacali l’azienda che gestisce analoghe attività anche per conto di altri enti pubblici tendenzialmente si aggiudica gli appalti con un eccessivo ribasso e ciò non consente il mantenimento degli impegni occupazionali.
La situazione per i lavoratori è drammatica. Si tratta di padri di famiglia da mesi a spasso e senza un futuro e monoreddito. E oggi vivono con l’indennità di disoccupazione. Tra l’altro, per la vigilanza armata si pone il problema del porto d’armi scaduto e non rinnovato perché sprovvisti di contratto. Si preannunzia una battaglia senza fine. Per Cgil e Uil (rappresentati da Andrea Ferrone e Luciano Campilongo) «nessun rispetto meritano la ditta ed il committente. I lavoratori non solo sono già sottopagati per via della annosa vicenda del ccnl scaduto da ormai 8 anni ma, se ciò non bastasse, vengono licenziati de facto in violazione di diritti. Non solo, siamo stati costretti anche a denunciare a GdF ed Ispettorato del Lavoro il mancato pagamento del Tfr ai lavoratori sbattuti fuori dal cantiere oltre i termini previsti perché “rei” di non aver accettato di sottoscrivere un verbale di conciliazione in cui la Cosmopol chiede agli stessi la rinuncia ai propri diritti. Ricordiamo tra l’altro che essi, durante i due anni di servizio, sono stati vittime di turni massacranti e condizioni discriminanti che, non a caso, il 31 dicembre scorso Cgil e Uil avevano portato a definire “lavoratori usa e getta”!». Sul posto sono presenti anche amministratori di alcuni comuni del territorio.