Sindaco di Villapiana sfiduciato, Montalti: infondata e la strumentale la mozione di sfiducia

 Il Sindaco di Villapiana, Paolo Montalti, figura politica storica della comunità, è stato sfiduciato a ridosso delle elezioni comunali. La mozione di sfiducia è  presentata da  un gruppo eterogeneo di consiglieri, quattro provenienti dalla minoranza e tre dalla maggioranza a seguito di alcune diatribe amministrative. Sul caso Montalti scrive: “Si è detto che il ricorso al Tar intentato dal Sindaco di Villapiana sia stato “un atto vile ed un affronto alla democrazia ed alla libertà del Consiglio Comunale e degli stessi Consiglieri” che ha come fine il voler tutelare se stesso nell’esercizio nella sua funzione pubblica, sostenendo di non aver partecipato al civico consesso “per sfruttare un cavillo” che consentisse di produrre il ricorso. Bisogna intendersi su cosa voglia dire tutto questo! Se le regole valgono per tutti, anch’esse espressioni di un sistema democratico, oppure valgono solo a senso unico, solo per alcuni, consentendo ad altri addirittura di poter essere al di sopra di esse.

Esiste una legge (il TUEL), uno Statuto e un Regolamento comunale che determinano il funzionamento del Consiglio Comunale, ma forse queste fonti non servono ai perbenisti firmatari!

Si ha un sistema giurisdizionale, frutto della concezione tripartita dei poteri ed espressione somma di Democrazia, che consente di impugnare la illegittimità manifesta di una delibera, e di questa delibera del Consiglio Comunale di Villapiana del 30 gennaio 2024… Ma tutto questo è maliziosamente “vile” per i moralisti firmatari.

Si ha, ancora, un sistema che consente di entrare nel merito della vicenda, a dimostrazione che non si tratta di “cavilli”, ma di fatti reali e circostanze giuridicamente rilevanti. E diciamo quindi le cose come stanno: se il Presidente, al di là di ogni norma, ha convocato il consiglio comunale inviando una comunicazione, pretendendo un’urgenza inesistente e non rispettando le regole della convocazione stessa, questi sono fatti oggettivamente rilevanti. Questi, dunque, non sono “cavilli”, ma espressione dell’esercizio illegittimo di un potere attribuito.

Ma non solo. A chi pensa che si tratti di un ricorso fondato su rilievi formali, si sbaglia ed è mal informato. Vi è di più, molto di più. Vi sono ragioni oggettivamente provate che dimostrano l’infondatezza e la strumentalità della mozione di sfiducia. Anche questa, per fortuna, è democrazia, quella vera però, non quella declamata speciosamente dai farisaici firmatari.

E sia chiaro che il ricorso non è finalizzato al ripristino della consiliatura e men che mai come banalmente ritenuto dal Partito democratico di Villapiana come aspirazione del sindaco, dettata dalla “Volontà preminentemente personale di volere continuare ad esercitare il potere a tutti i costi”. Procedure e norme sono ben note all’avvocato Paolo Montalti, le conosce bene, così come conosce le reali alternative ad una mozione di sfiducia. Ma l’intento è politicamente ben più elevato, ovvero disvelare l’ipocrisia e la volontà dissimulata che si nasconde dietro il decantato “affronto alla democrazia” dei menzogneri firmatari.

E su questo punto, al momento opportuno, si saprà anche di avvertimenti circostanziati, espressi al Sindaco sfiduciato che ha preteso legittimità e trasparenza nelle azioni amministrative dell’Ente. Ed è sempre su questo che, nei tempi e nei modi che la democrazia suggerisce, si offriranno atti e scritti che smentiranno l’impostura dei firmatari.

E diciamo, in aggiunta, che il giorno prima della convocazione, ovvero il 29 gennaio 2024, Giuseppe Tiripicchio è risultato essere ancora il firmatario del ricorso davanti al TAR avverso la determina dell’Ente comunale riguardante lo stabilimento balneare ‘Lido Tiziana’, quindi pienamente incompatibile rispetto alla carica, non essendoci stata nessuna sua rinuncia o subentro del nuovo amministratore. Ma per l’allora Presidente del Consiglio e i colleghi firmatari della mozione di sfiducia la causa di incompatibilità non esiste, è solo un “cavillo” … Ci sarebbe da dire, fatta la legge, trovato l’inganno!

Ed è solo un “cavillo” anche per gli altri firmatari, che il 30 gennaio 2024, nonostante la lettura della documentazione pervenuta in sede di Consiglio, hanno scelto di far finta di nulla, tanto che persino la minoranza (di un tempo) ha dimenticato le ragioni etiche e di trasparenza per le quali fece la segnalazione di incompatibilità, stranamente divenute SUPERFLUE ed INSIGNIFICANTI rispetto all’obiettivo demolitorio di sfiduciare l’Amministrazione.

Ai puritani firmatari che, con insistenza, tentano di costruire una verginità politica disinformando e manipolando i fatti realmente accaduti c’è da dire ben poco, ormai il “re è nudo” e la gente di Villapiana è ben consapevole delle manovre degli accoliti e sa anche di meritare esempi migliori di etica e dialettica politica”.

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