ROMA – La Corte di Cassazione ha annullato le assoluzioni emesse nei confronti di Sandro Principe, ex sottosegretario e sindaco di Rende, Umberto Bernaudo, ex primo cittadino, e degli ex assessori Pietro Paolo Ruffolo e Giuseppe Gagliardi. Gli imputati erano stati scagionati sia in primo grado che in appello nel processo legato all’inchiesta “Sistema Rende”, che ipotizzava presunti legami tra alcuni esponenti politici del comune e il clan mafioso Lanzino-Ruà.
La Procura generale di Catanzaro, che aveva impugnato la sentenza, ha visto accolto il proprio ricorso dalla Cassazione, la quale ha ribaltato il verdetto e disposto un nuovo processo d’appello.
Il nodo centrale dell’impugnazione della Procura riguardava presunte lacune motivazionali nelle sentenze di assoluzione, che non avrebbero adeguatamente chiarito le ragioni della mancata condanna. Gli ex amministratori erano accusati di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione in atti amministrativi aggravata dal metodo mafioso.
Proprio in questi giorni, in vista delle prossime elezioni amministrative a Rende, si era ipotizzata una possibile candidatura di Sandro Principe. Tuttavia, alla luce della decisione della Cassazione e del nuovo processo in arrivo, l’idea è stata definitivamente accantonata.
Ora la parola torna alla Corte d’Appello, che dovrà rivalutare le prove e celebrare un nuovo processo per stabilire definitivamente le eventuali responsabilità degli imputati.
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