La Corte d’Appello di Catanzaro, in totale accoglimento delle richieste avanzate dall’Avv. Francesco Nicoletti, difensore di fiducia del pluripregiudicato S.P., 36enne rossanese, ha emesso nei confronti di quest’ultimo sentenza di assoluzione con la formula più ampia: “perché il fatto non sussiste”.
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Nel corso del processo di primo grado venivano escussi quattro carabinieri e acquisita documentazione della polizia giudiziaria dalla quale emergeva che in sei occasioni l’imputato era in compagnia di un altro soggetto pregiudicato, circostanza che emergeva dal certificato del casellario giudiziario acquisito agli atti. Il primo Giudice riteneva, pertanto, che vi fosse stata una frequentazione abituale in quanto l’imputato era stato colto, in più occasioni, in tempi ravvicinati, con persona pregiudicata. Sulla scorta di tali argomentazioni il Tribunale di Castrovillari emetteva nei confronti dell’imputato una sentenza di condanna alla pena di anni 1 e mesi 4 di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali.
Avverso tale sentenza la difesa dell’imputato ha proposto gravame nei termini di legge e, in sede di discussione, il Sostituto Procuratore Generale della Repubblica ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado. La Corte d’Appello di Catanzaro, in totale accoglimento delle richieste avanzate dall’Avv. Francesco Nicoletti, ha assolto l’uomo con la formula più ampia: “perché il fatto non sussiste” (Comunicato stampa).