Sospensione in Centrale Enel Rossano: CGIL lancia l’allarme sul “completo abbandono del sito”. Richiesto un tavolo di crisi urgente

CORIGLIANO-ROSSANO (CS) – La CGIL Pollino Sibaritide Tirreno ha espresso ferma solidarietà al Lavoratore della ditta Cosmopol (appalto di vigilanza e portierato in centrale Enel) colpito da un provvedimento di sospensione dal lavoro, definito “indecente quanto sorprendente”. L’episodio ha innescato una protesta spontanea davanti ai cancelli di Contrada Cutura.

Il Segretario Generale della CGIL, Andrea Ferrone, non si limita a stigmatizzare il singolo fatto, ma alza il tiro sull’intera gestione del sito da parte del colosso energetico, paventando un “completo abbandono” da parte del nuovo management di Enel e del suo AD Cattaneo.

I “Frutti” della Scelta sull’Idrogeno

Ferrone ricorda che l’attuale Amministratore Delegato è lo stesso che tre anni fa “ha cancellato d’imperio il progetto della riconversione ad idrogeno”, un piano che il sindacato unitario e le istituzioni locali avevano faticosamente elaborato in due anni di lavoro come risposta al declino.

«I ‘frutti’ di tale scelta oggi sono sul piatto, e non ci piace ricordare che da tempo oramai come CGIL avevamo lanciato nei mesi passati l’allarme», dichiara Ferrone, sottolineando che l’episodio di sospensione è solo la “punta dell’iceberg” in un contesto che vedrà l’arrivo di altri e più gravi problemi.

Chiamata in Causa la Nuova Giunta Regionale

La CGIL definisce l’attuale situazione alla centrale Enel una “polveriera accesa” e coglie l’occasione per fare gli auguri di buon lavoro alla nuova Giunta Regionale, in particolare al Presidente Roberto Occhiuto e all’Assessore Pasqualina Straface, esortandoli a intervenire.

Il sindacato chiede che sia convocato con urgenza un Tavolo di crisi con il Governo e con Enel su un argomento che riguarda il futuro di 50 lavoratori e il destino di un sito di 77 ettari di vitale importanza.

Incertezza su Bonifica e Lungomare

La denuncia tocca anche l’incertezza che grava sul sito, situato nel bel mezzo della terza città della Calabria: “Ad oggi, [Corigliano-Rossano] non ha il diritto di sapere neanche se l’Enel consentirà di farle avere un lungomare piuttosto che una bonifica del sito.”

Andrea Ferrone conclude con un richiamo perentorio alla politica: «Il momento delle chiacchiere è finito, ora è il momento di chiamare il colosso energetico alle sue responsabilità col territorio. La politica si attivi immediatamente in tal senso e troverà la disponibilità del sindacato come sempre».

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