Corigliano Rossano – La Repubblica d’Albania nei secoli ha avuto un fortissimo legame di fratellanza con la popolazione italiana: dal 1939 al 1943 la corona del Regno d’Albania fu assunta da Vittorio Emanuele III a seguito della guerra promossa dal regime fascista e l’instaurazione del Protettorato Italiano del Regno d’Albania; tra l’altro, la moglie di Vittorio Emanuele III, la regina Elena, era originaria del Montenegro. E andando ancora più a ritroso nel tempo, non possiamo dimenticare che alcune comunità albanesi provenienti dall’antica regione dell’Epiro si stabilirono in Italia tra il XV e XVIII secolo in seguito alla morte dell’eroe nazionale albanese Giorgio Castriota Scanderberg e alla progressiva conquista del territorio albanese da parte dell’Impero Ottomano. Queste comunità si sono stabilizzate nell’Italia meridionale, in particolare in Calabria e Sicilia, mantenendo inalterati nel corso dei secoli la loro lingua nazionale, i loro usi e costumi. Ancora: tanti furono gli albanesi che negli anni ’90 del ‘900 arrivarono lungo le coste del Mar Mediterraneo, rischiando anche la vita, alla ricerca di un futuro migliore.
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“All’indomani dell’immane tragedia che ha colpito l’Albania, in particolare la città di Durazzo, nella notte del 26 novembre nella mia qualità di Console Onorario di Albania, di Arbereshe – dice Aldo Marino – dunque di fratello di quelle popolazioni, mi sono immediatamente chiesto cosa avrei potuto fare per portare un aiuto concreto. Immediato il ricorrere al club Magna Grecia Off-road, con cui da quasi un decennio frequentiamo la terra delle aquile anche realizzando tanti progetti di aiuto umanitario”.
Antonio La Banca