Trasferimento del punto nascita dall’ospedale di Corigliano a Rossano: ipotesi, dubbi e riorganizzazione sanitaria | VIDEO

La riorganizzazione della sanità nell’area della Sibaritide continua a sollevare dubbi e incertezze, soprattutto in merito alla possibile delocalizzazione del punto nascita dal presidio ospedaliero “Guido Compagna” di Corigliano al “Nicola Giannettasio” di Rossano. Il dibattito si inserisce in un più ampio processo di ripensamento delle funzioni ospedaliere, che prevede una netta distinzione tra area chirurgica e area medica, seguendo le direttive della DCA 78 del 2024 che ha ridefinito la rete ospedaliera calabrese. Per fare chiarezza su questo delicato tema, abbiamo intervistato Martino Rizzo, direttore sanitario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, il quale ha spiegato le motivazioni dietro la possibile riorganizzazione e il futuro della sanità locale. «Punto nascita? Non si fa assolutamente niente – ha esordito Rizzo –. Stiamo lavorando per riorganizzare il reparto e per portare avanti il concorso per il primario. La questione del punto nascita dipende da una riorganizzazione complessiva. Avere un reparto lo si può portare dove si vuole, ma occorre agire con logica e nel rispetto delle indicazioni regionali». Secondo il direttore sanitario, l’obiettivo primario dell’ASP è attuare quanto previsto dalla DCA regionale, che ha già introdotto modifiche rilevanti per gli ospedali spoke di Corigliano-Rossano e Cetraro-Paola. «Il nostro compito sarà quello di implementare le linee guida regionali nel nostro atto aziendale. Una volta approvato, l’atto diventerà esecutivo, in quanto si tratta di una decisione monocratica del direttore generale, il quale si assume la responsabilità di organizzare la sanità locale in modo efficace e sostenibile».

Sul possibile trasferimento del punto nascita da Corigliano a Rossano, Rizzo ha mantenuto una posizione aperta, sottolineando che si tratta di un tema ancora in evoluzione: «Non è detto che si debba procedere subito con il trasferimento, ci sono lavori in corso e valutazioni da fare. Chi teme che tutto rimanga così com’è può stare tranquillo, perché ad oggi non è stata presa alcuna decisione definitiva». La riorganizzazione ospedaliera, comunque, prevede una netta separazione funzionale tra i due presidi di Corigliano e Rossano. «Secondo quanto previsto dall’atto aziendale, l’area chirurgica e l’area medica dovranno essere allocate in presidi distinti. In altre parole, uno dei due ospedali ospiterà i reparti chirurgici (Rossano), mentre l’altro si specializzerà nell’area medica» (Corigliano). Questa suddivisione risponde a criteri di ottimizzazione delle risorse e di miglioramento dell’efficienza del sistema sanitario locale.  Il destino del reparto rimane legato alle scelte dell’azienda e al confronto con le altre parti interessate. «Il trasferimento del punto nascita dipenderà anche dalla conferma della volontà dell’azienda, che dovrà essere ratificata dalla conferenza dei sindaci e discussa con i sindacati. Solo dopo questi passaggi si potrà decidere come procedere» ha chiarito Rizzo. Il futuro del punto nascita dipende da un processo di riorganizzazione più ampio, che mira a migliorare l’efficienza e la qualità dell’assistenza sanitaria, nel rispetto dei criteri di sostenibilità economica.  Il trasferimento del punto nascita da Corigliano a Rossano non è stato ancora deciso, ma il dibattito è aperto e l’azienda sanitaria sembra intenzionata a prendere decisioni basate su un’analisi attenta delle esigenze sanitarie e dei costi. «La nostra priorità è garantire una sanità più organizzata ed efficiente per il futuro, senza sacrificare la qualità dell’assistenza» ha concluso Rizzo.

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