Sul possibile trasferimento del punto nascita da Corigliano a Rossano, Rizzo ha mantenuto una posizione aperta, sottolineando che si tratta di un tema ancora in evoluzione: «Non è detto che si debba procedere subito con il trasferimento, ci sono lavori in corso e valutazioni da fare. Chi teme che tutto rimanga così com’è può stare tranquillo, perché ad oggi non è stata presa alcuna decisione definitiva». La riorganizzazione ospedaliera, comunque, prevede una netta separazione funzionale tra i due presidi di Corigliano e Rossano. «Secondo quanto previsto dall’atto aziendale, l’area chirurgica e l’area medica dovranno essere allocate in presidi distinti. In altre parole, uno dei due ospedali ospiterà i reparti chirurgici (Rossano), mentre l’altro si specializzerà nell’area medica» (Corigliano). Questa suddivisione risponde a criteri di ottimizzazione delle risorse e di miglioramento dell’efficienza del sistema sanitario locale. Il destino del reparto rimane legato alle scelte dell’azienda e al confronto con le altre parti interessate. «Il trasferimento del punto nascita dipenderà anche dalla conferma della volontà dell’azienda, che dovrà essere ratificata dalla conferenza dei sindaci e discussa con i sindacati. Solo dopo questi passaggi si potrà decidere come procedere» ha chiarito Rizzo. Il futuro del punto nascita dipende da un processo di riorganizzazione più ampio, che mira a migliorare l’efficienza e la qualità dell’assistenza sanitaria, nel rispetto dei criteri di sostenibilità economica. Il trasferimento del punto nascita da Corigliano a Rossano non è stato ancora deciso, ma il dibattito è aperto e l’azienda sanitaria sembra intenzionata a prendere decisioni basate su un’analisi attenta delle esigenze sanitarie e dei costi. «La nostra priorità è garantire una sanità più organizzata ed efficiente per il futuro, senza sacrificare la qualità dell’assistenza» ha concluso Rizzo.