Trebisacce. Quale il futuro del glorioso Virgo Fidelis

TREBISACCE Istituto “Virgo Fidelis”: una grande storia, con capitoli esaltanti che riguardano il passato ma con pagine tutte da scrivere che invece possono riguardare il futuro. Sì, perchè se pubblico e privato sapranno coordinarsi tra loro il Virgo Fidelis, sulla scia della sua lunga e meritevole tradizione storico-culturale, sarà nelle condizioni di continuare a sprigionare tutte le sue enormi potenzialità collegate sia all’imponenza e solidità dell’edificio sia alla sua posizione strategica.

L’Istituto (nella foto) sorge infatti in un luogo davvero ameno, situato in una posizione assai panoramica, immersa in un’oasi di verde, a balcone sulla Marina di Trebisacce e su tutto il Golfo di Taranto. Dal punto di vista strutturale il Virgo Fidelis si presenta come un grande edificio realizzato su tre livelli fatto costruire negli anni ’70 dalla Congrezione Suore del Virgo Fidelis con sede a Grottaferrata e a Parigi. Dal punto di vista funzionale l’Istituto, sotto la guida illuminata delle indimenticabili Suor Maria De Angelis e Suor Serafina Tidei (Madre Prisca) è stato per lunghi anni sede di Scuola Materna (Asilo) e sede di un Istituto Magistrale Parificato in grado di sfornare nel corso degli anni centiniaia e centinaia di “maestre” provenienti da tutto l’Alto Jonio e dalla vicina Basilicata contriburndo, tra l’altro, ad elevare il livello culturale di tutto il Comprensorio. Col passare degli anni ed i cambiamenti ordinistici introdotti nel sistema scolastico nazionale, il Virgo Fidelis, passato nel frattempo sotto la sapiente guida di Suor Assunta, al secolo prof.ssa Maria Assunta Lucatelli, abolito il tradizionale Magistrale, ha proseguito la sua tradizione scolastica rimanendo sempre un’apprezzata Scuola Materna e divenendo sede di un apprezzato Liceo Linguistico Parificato fino a completare, col passare degli anni, la sua lunga missione didattica e formativa. Oggi, grazie alla lungimiranza e alla tenacia di Suor Assunta, il Virgo Fidelis, oltre a rimanere punto di riferimento per gli Scout, è tuttora un Centro di Accoglienza educativo-residenziale e socio-assistenziale che ospita una trentina di minori provenienti da tutto il Comprensorio che vivono sulla loro pelle situazioni di grave disagio familiare, che per questo vengono affidati dai Servizi Sociali territoriali a un porto sicuro come il Virgo Fidelis che, per mano di Suor Assunta e delle pochissime Suore rimaste, offrono ai loro piccoli ospiti di che vivere e un apprezzato sostegno psico-pedagogico anche al fine di consentire loro un graduale reinserimento in famiglia. Per la cronaca, in questo periodo tutti i minori-ospiti dell’Istituto partecipano alla colonia estiva e, tra l’altro, ogni mattina vengono accompagnati sulla spiaggia dove hanno la possibilità di fare il bagno. Ma che ne sarà in futuro del glorioso Virgo Fidelis? Qual’è l’orientamento della Congregazione “Nostra Signora della Fedeltà” con sede a Grottaferrata nel Lazio che ne è proprietaria? C’è un progetto da parte delle istituzioni locali al fine di evitare la chiusura del lorioso Virgo Fidelis? Se lo chiedono in tanti e tutti, lungi dall’idea di vederlo con le serrande abbassate, vorrebbero vederlo rinascere e assurgere all’importante ruolo svolto per i tanti anni in cui ha inciso in modo sostanziale nell’ambito formativo e socio-culturale. Negli anni scorsi, da quanto si sa, forte di un finanziamento di 1milione di euro ottenuto dalla Regione c’è stato un viaggio e un contatto diretto del compianto Sindaco Mariano Bianchi con la Congregazione. Viaggio non andato a buon fine pare per l’esosa rchiesta delle Suore. Successivamente, da quanto si apprende, ci sarebbe stato un interessamento concreto della Curia Diocesana anch’esso non andato a buon fine anche questa volta per l’eccessiva richiesta da parte della Congregazione. Al momento, quello della Curia, in assenza di finanziamenti pubblici e anche di possibili investitori privati, resta forse l’unica via d’uscita per dare continuità alla benemerita storia del “Virgo Fidelis” continuando magari a farne un Centro Sociale mutifunzionale e multiservizi destinato all’accoglienza e all’inclusione sociale dei ragazzi provenienti da famiglie disagiate e disgregate e, (perchè no!) un Centro Residenziale a beneficio della crescente popolazione anziana residente in tutto l’Alto Jonio Cosentino e in particolare a Trebisacce che, purtroppo, rimane uno dei pochissimi centri del Comprensorio a non avere un proprio Centro di Accoglienza per anziani.

Pino La Rocca

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