Trebisacce. Via Craxi, lavori bloccati da nove mesi, il Comitato incontra il Commissario Prefettizio per chiedere lumi sui fondi

Trebisacce. Perdurante chiusura di via Craxi: il Comitato Cittadino “La Panoramica” presieduto dalla Signora Caterina Diana e costituitosi con l’unico e pressante obiettivo di affrontare e risolvere questa grave problematica, a seguito di richiesta subito accolta, in data 11 dicembre 2023 è stato ricevuto in Comune dal Commissario Prefettizio Eufemia Tarsia in presenza del Sub-Commissario Domenico Giordano e del Segretario Comunale Roberto Amerise. Nell’incontro, ritenuto dal Comitato cordiale e collaborativo, il Presidente Diana, il Segretario Francesca Le Pera e la consigliera Maria Carmela Cataldi hanno rappresentato le proteste e la rabbia della popolazione e degli operatori economici che vivono e operano nella parte alta della città assoggettati ormai da molti mesi a disagi gravissimi e non più sopportabili. Tra le altre cose il Comitato Cittadino, interessato a conoscere la causa reale del blocco del cantiere e il motivo per cui i lavori non vengono ripresi, ha evidenziato la presenza di una segnaletica molto approssimativa che costringe tantissimi automobilisti, anche di TIR, a trovarsi all’improvviso di fronte a una strada sbarrata e a dover invertire il senso di marcia, ovviamente non senza difficoltà e pericoli. Secondo quanto ha riferito il Presidente Caterina Diana, la Dr.ssa Tarsia e il Dr. Giordano si sono dimostrati molto collaborativi e sensibili al problema, ma hanno anche riferito che nel corso dell’incontro avuto con l’Ing. Vincenzo Straface quale RUP dell’opera e Coordinatore del pool di ben 12 tecnici, hanno avuto non poche difficoltà a mettere a fuoco le cause reali del blocco del cantiere. L’ultima di queste, pare, la presenza di una linea elettrica apparsa all’improvviso che, da quanto si è appreso, l’Enel avrebbe rimosso anche grazie alla richiesta dello stesso Commissario Prefettizio. Ma perché, se è così, non riprendono i lavori? In realtà l’appalto dei lavori di regimazione e messa in sicurezza di “Fosso Fiorentino” appaltati dall’ex Consorzio di Bonifica nel maggio del 2021 per un importo di 2milioni e 700mila euro, dovevano essere completati in 432 giorni (luglio 2022) e invece sono iniziati con grave ritardo e si sono del tutto interrotti da circa 9 mesi (aprile 2023). Da allora, nonostante le vibrate proteste dei cittadini e la raccolta di oltre 350 firme, su quell’opera è caduta una cortina di silenzio e di mistero. “Nessuna certezza – secondo la nota del Presidente Diana – è emersa nel corso dell’incontro sui motivi che, una volta rimosse le cause della sospensione dei lavori, impediscono di fatto la ripresa e la prosecuzione dei lavori, per cui – si legge ancora nella nota – abbiamo chiesto al Commissario Prefettizio di trasferire la problematica alla Regione a cui rappresentare i disagi e le proteste della popolazione locale e chiedere un intervento deciso e risolutivo del problema. La nostra proposta – si legge ancora nella suddetta nota – è stata accolta e la dr.ssa Tarsia ed i suoi collaboratori si sono impegnati a informare ed a chiedere un urgente intervento della Regione”. I cittadini e gli operatori economici, a questo punto, pur apprezzando l’iniziativa e la sensibilità del Comitato Cittadino, alla luce degli ultimi accadimenti che hanno interessato il Consorzio di Bonifica, (soppresso e confluito con tutte le competenze e con tutta la massa debitoria nel Consorzio Unico della Calabria), non si fanno soverchie illusioni circa la ripresa dei lavori e/o la riapertura, almeno temporanea della strada. Quello che molti temono, e che tutti ripetono ma a bassa voce, è il sospetto che i fondi destinati alla cosiddetta Panoramica, insieme ai fondi necessari per pagare mensilità e TFR ai “forestali”, insieme ai fondi che dovevano indennizzare le imprese che hanno lavorato per l’Ente Consortile nell’eliminazione delle “interferenze” relative alla S.S. 106, siano finiti nel grande e vorace “pozzo senza fondo” del Consorzio di Bonifica che, proprio per questo motivo, è stato prima commissariato e poi soppresso e confluito, insieme a tutti gli 11 consorzi calabresi, nel Consorzio di Bonifica Unico della Calabria.

Pino La Rocca

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