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Turismo, il museo Amarelli è la meta più frequentata

Il Museo della Liquirizia “Giorgio Amarelli” è il sito più visitato del territorio di Corigliano-Rossano. Coniugando storia, impresa e tradizione, attira ogni anno migliaia di persone. È un esempio concreto di valorizzazione della cultura industriale. Subito dopo, per numero di visitatori, c’è il Castello Ducale di Corigliano, residenza storica che conserva fascino e architettura. A seguire il Codex Purpureus Rossanensis, capolavoro miniato riconosciuto dall’UNESCO, ospitato nel Museo Diocesano.

Centro storico: flusso diffuso ma poco tracciato

Nonostante il Codex sia tra i principali attrattori, il centro storico di Rossano accoglie molti turisti che preferiscono una visita libera tra le sue chiese, i vicoli e i panorami. La Cattedrale Achiropita, la chiesa di San Marco e Palazzo De Rosis figurano tra le mete più apprezzate. Mancano però dati certi su questi passaggi. Anche l’Abbazia del Patire, tra i boschi della Sila Greca, continua ad attirare visitatori. Non esistendo una biglietteria, è difficile monitorare l’afflusso, ma le segnalazioni sono costanti.

Oltre Corigliano-Rossano: Sibari, Civita e Altomonte

Il Parco Archeologico di Sibari resta il polo culturale più strutturato dell’area. Offerta unica per ampiezza e contenuti, interessa famiglie e studiosi. All’interno si trovano i resti dell’antica colonia greca e il Museo della Sibaritide. Più nell’entroterra, Civita affascina per la cultura arbereshe e per le sue case tipiche. Altomonte si conferma borgo d’arte con il suo Museo Civico e la chiesa madre, mentre Cerchiara richiama pellegrini e visitatori al Santuario della Madonna delle Armi. Tra le novità, le Grotte dell’Angelo di Cassano e il sito di Castiglione di Paludi, ancora in attesa di valorizzazione.

Tante mete, poca permanenza

Michele Abastante, di Sibaritide Turismo DMC, fotografa una realtà in cui il turismo tocca ma non resta. I luoghi attraggono, ma intorno manca una rete di servizi e accoglienza. «Il visitatore spesso resta colpito – spiega – ma poi si accorge che manca tutto il contesto: negozi, guide, ristorazione, accoglienza moderna». A Rossano come a Corigliano, le aree storiche appaiono isolate, senza un’offerta integrata. Il turista consuma la visita e va via.

Serve un sistema, non solo singole mete

Cultura e paesaggio non bastano. Serve un piano concreto per accogliere, orientare e coinvolgere chi arriva. Il turista non cerca solo monumenti, vuole vivere un’esperienza. Vuole fare acquisti, rilassarsi, portare a casa un ricordo. Ma oggi – lo dice chi lavora sul campo – trova poco o nulla. Il patrimonio c’è, l’interesse anche. Ma senza un progetto vero, tutto rischia di restare incompiuto. E chi arriva, dopo una visita, non torna più.


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