Unical al centro del dibattito sull’Intelligenza Artificiale: tra etica, innovazione e formazione per un sapere umano e digitale

Due giornate di confronto all’Università della Calabria hanno riunito ministri, rettori e studiosi da tutta Italia per discutere il futuro dell’Intelligenza Artificiale nell’università. Il convegno nazionale “L’Intelligenza Artificiale all’Università: Didattica, Orientamento e Formazione Docenti”, promosso dalla CRUI e dal Centro interuniversitario GEO, ha posto l’accento su un obiettivo chiaro: integrare l’AI nella formazione accademica, preservando la dimensione umana del sapere.

Ad aprire i lavori, il rettore Nicola Leone, che ha ricordato con un minuto di silenzio l’ex rettore dell’Aquila, Riccardo Alesse. Il prorettore vicario Francesco Scarcello ha richiamato la responsabilità delle università nel guidare l’innovazione, mentre Maria Assunta Zanetti (Consorzio GEO) e Loredana Giannicola (Ministero dell’Istruzione e del Merito) hanno sottolineato l’importanza della collaborazione tra atenei e della formazione dei docenti nella scuola digitale.

Il rettore eletto Gianluigi Greco, presidente della Task Force nazionale sull’AI, ha illustrato la strategia italiana per uno sviluppo tecnologico etico e inclusivo, centrato sull’uomo e sulla sicurezza dei sistemi.

Presente anche il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, che ha lodato il ruolo dell’Unical nella ricerca e ricordato gli investimenti del Governo per sostenere innovazione, mobilità sostenibile e rientro dei giovani talenti.

Durante le sessioni, rettori e rappresentanti dell’ANVUR hanno discusso di didattica aumentata, governance digitale e formazione basata su evidenze scientifiche, evidenziando la necessità di nuove policy condivise per un uso etico dell’intelligenza artificiale.

Il coordinatore scientifico Giuseppe Sapia ha chiuso i lavori riassumendo le proposte dei tavoli tematici: creare modelli educativi capaci di unire tecnologia e umanità, affinché l’intelligenza artificiale diventi uno strumento per potenziare — e non sostituire — il valore critico e sociale dell’università.

Articoli correlati: