Le immaginabili difficoltà non sono solo affettive, bensì anche di natura economica determinate dalla momentanea perdita di lavoro di un congiunto, oppure pensiamo agli studenti, o ai diretti interessati se lavoratori, determinano senz’altro un problema che non può lasciare indifferenti quanti, sia pure con le restrizioni del momento, abbiano l’opportunità di vivere nella propria dimora.
L’auspicio che si possa trovare una soluzione in tempi ragionevoli, che, garantendo naturalmente le necessarie misure di sicurezza di tutti, si consenta il rientro nella nostra Regione appare necessario e improcrastinabile.
Di questo crediamo debbano farsi carico le istituzioni, in particolare la Regione Calabria, che in accordo con le Regioni di provenienza potrebbe trovare le necessarie misure di prevenzione e sicurezza. A scanso di equivoci, ci sembra appena opportuno sottolineare che le necessarie misure di contenimento, da condividere e se il caso estendere, e la consapevolezza del drammatico problema che stiamo attraversando, non debbono assolutamente distoglierci dalla condivisone del disagio in qualsiasi modo si presenti, uniformando sempre e comunque la nostra azione ai criteri della ragione e della solidarietà.
Riteniamo, per tutte le argomentazioni portate all’attenzione, che il rinvio del rientro dei nostri corregionali a fine maggio ha tutta l’aria di essere uno scarico di ulteriori responsabilità da parte del Presidente della Giunta Regionale.
Ma questa decisione sta generando protesta e rabbia da parte di tutti quei cittadini calabresi che più di altri hanno rispettato le regole e che oggi si vedono ulteriormente penalizzati.
Sinistra Italiana della Calabria ritiene necessario ritornare sulla scelta incomprensibile fatta dalla Presidente della Regione e che, con tutte le cautele e restrizioni possibili, si consenta di garantire il rientro e la massima sicurezza ( Comunicato stampa sinistra italiana).