CORIGLIANO ROSSANO – “Il nuovo Consiglio regionale calabrese, ha un dovere preciso davanti a sé: ricostruire la propria credibilità, per restituire, ai cittadini, fiducia verso le istituzioni”. Davide Tavernise, neo consigliere regionale del M5S, si rivolge così ai colleghi di Palazzo Campanella, in vista dell’ormai prossima nuova legislatura regionale.
“Oggi tutti noi neo consiglieri regionali – prosegue Tavernise – dobbiamo da subito manifestare radicale cambiamento rispetto al passato. In questo senso, la discussione e l’approvazione, della legge d’iniziativa popolare, per tagliare i privilegi della politica in Calabria, detta <Taglio privilegi>, rappresenterebbe un buon inizio. Il buon esempio per una politica regionale, che vuole contribuire, in modo decisivo, al contenimento della spesa pubblica in un momento di crisi finanziaria, di disagio economico e sociale. In una situazione, di chiara difficoltà quotidiana per famiglie ed aziende, di disoccupazione dilagante, di pieno smarrimento delle giovani generazioni calabresi”.
“Una proposta di legge – prosegue Tavernise – sottoscritta da oltre cinquemila calabresi, di cui insieme ad altri sono promotore, che consentirebbe una diminuzione del 40% di varie indennità per i presidenti della giunta e del consiglio regionale, degli assessori, dei vice presidenti della giunta e del consiglio regionale, dei presidenti di commissione consiliare, dei segretari questori, dei capigruppo consiliari e dei consiglieri regionali. Una proposta, ancora, che ridurrebbe, drasticamente le spese dei gruppi consiliari per il personale”.
“Fuori dal Palazzo – conclude il neo consigliere del M5S – migliaia di Calabresi guadagnano trenta euro, spesso, per dodici ore di lavoro al giorno. Sono certo che il nuovo Consiglio Regionale vorrà discutere e votare insieme a noi questa proposta, perché sono certo che tutti i trenta, me compreso, Onorevoli Consiglieri Regionali della Calabria hanno a cuore solo la sorte della nostra amata terra, e non il conto corrente in banca. Ricordo bene da dove sono venuto e neppure i soldi possono cambiare l’identità di una persona sana” (Comunicato stampa).