In trentadue mesi, trovato il tempo per volersi candidare (e fallire miseramente) a tutto, tranne che per governare Corigliano-Rossano…
“Eran trecento, eran giovani e forti…”.
Politicamente, Stasi, se lo conosci lo eviti: questo avranno pensato quasi in cento, tra sindaci e
consiglieri comunali su trecento che, dopo averne sottoscritto la candidatura a presidente della
Provincia, hanno deciso di non votarlo più . Tra questi, pare, tantissimi amministratori di destra.
D’altronde si sa che Stasi era il candidato preferito dall’onorevole Orsomarso (Fratelli
d’Italia), che non solo lo promuoveva su facebook, ma addirittura lo proponeva ufficialmente al
tavolo del centrodestra. Niente male per un giovane “comunista” a giorni alterni e in orario di
ufficio
Flavijuzz disponibile per ogni poltrona
In trentadue mesi, oltre a distruggere amministrativamente una Città nuova di zecca, l’attività del
Sindaco si è concentrata sostanzialmente su un unico obiettivo: candidarsi a qualcosa. Avrebbe
voluto fare il presidente dell’Ato, ma nessuno lo calcolò. Male gli andò già una prima volta come
candidato alla presidenza della provincia di Cosenza, dove sindaci di esperienza come Manna,
Papasso e Mundo lo portarono alle giostre come si fa coi bambini, mollandolo tutti senza pietà alla
fine (su 270 firme ne racimolò solo una novantina…). Malissimo andò nelle elezioni alla presidenza
dell’Anci Calabria – poltrona ambitissima da parte del sindaco – quando però nessuno si sognò di
coinvolgerlo .
L’ultima fatica di Ercole
Ha dovuto sudare tanto, Stasi, per farsi candidare alla Provincia nell’ultima tornata di qualche
giorno fa: prima i viaggi e le attese, nell’anticamera di Boccia a Roma. Sperava di essere candidato
dal Pd ma anche che non si sapesse in giro. E allora il sindaco più “nuovo della storia” fa candidare
in massa gli amichetti nel pd, online, un bel pacchettone di tessere che avrebbe fatto impallidire
( con l’adeguato rispetto) pure il Fanfani dei tempi migliori. Gente che si candida a segretario e
legge il fogliettino…o che fino a ieri
sputava sui partiti, soprattutto quelli di sinistra.
Numeri miseri
Con l’aiuto del centrodestra quindi Flavijuzz è riuscito a candidarsi. E, invece di essere “il paladino
dei territori” è diventato solo il contenitore dei mal di pancia del centrosinistra e la quinta colonna
della destra. Ma i numeri restano numeri e se si levano dal computo i tredici consiglieri della
maggioranza coriglian-rossanese, quanto raccattato in giro da Stasi non ha nulla di significativo
politicamente. Anzi: ha esposto la nostra Città ad un negativo referendum di cui porta la totale
responsabilità
L’epoca del Pentitismo a Corigliano-Rossano
E intanto, in Città, è esploso il fenomeno del pentitismo. La quasi totalità di chi si è fidato di Stasi
ora recita il mea culpa.
Ovviamente, alla stragrande maggioranza che in buonafede pensava di votare il nuovo, andrà
sempre e comunque il nostro profondo rispetto.
Quello che però fa sorridere amaramente, è vedere il fuggi fuggi di generali senza esercito e delle
truppe cammellate del peggiore sindaco della storia delle due ex città. Quelli che hanno giocato
sulla pelle della Città, quelli che votarono Stasi per “fare un dispetto alla moglie”, per odio
personale, senso di inferiorità e invidia professionale verso gli altri candidati a sindaco.
Quelli che erano con Flavijuzz perché li avrebbe fatti assessori.
Questi ultimi, ora, squarciati dal dolore gridano ai quattro venti il loro mal di
alla pancia, truffati e non capiti, feriti nell’orgoglio e qualcuno nel portafogli.
La Città sopravviverà anche a loro. E si ricorderà politicamente di ciò che le hanno fatto.
comunicato stampa