Corigliano-Rossano – Si conclude con una sentenza di condanna a otto mesi e quindici giorni di reclusione il processo di primo grado a carico di un ex carabiniere, originario di Cirò Marina e residente nell’area urbana di Rossano, accusato di molestie ai danni di un ex agente della Polizia Penitenziaria e della sua famiglia. Così ha deciso il Tribunale di Castrovillari, accogliendo la richiesta di condanna avanzata dal P.M. e dall’avvocato penalista Raffaele Meles difensore di parte civile.
A seguito di varie denunce-querele, nei confronti dell’uomo era stata dapprima emessa la misura cautelare del divieto di avvicinamento alle persone offese, poi aggravatasi lo scorso autunno sfociando negli arresti domiciliari. Misura, quest’ultima, chiesta dalla Procura e sollecitata anche dall’avvocato Meles con tanto di deposito documentale.
IL PROCESSO Il processo di primo grado – caratterizzato anche da momenti di tensione soprattutto durante l’escussione di una delle vittime, che alla vista dell’imputato veniva colta da malore tanto da essere soccorsa da personale del 118 – celebratosi in meno di un anno, ha fatto registrare l’escussione di numerosi testimoni. Nel corso dell’istruttoria dibattimentale è emerso che le vittime erano costrette a barricarsi in casa ed uscire esclusivamente solo pochi giorni a settimana per fare la spesa, accertandosi prima che l’imputato fosse in casa per paura di incontrarlo in giro. Per le condotte messe in atto, inoltre, la moglie dell’ex agente di polizia penitenziaria era stata costretta a ricorrere anche a cure mediche.
LA SENTENZA DI PRIMO GRADO Al termine dell’istruttoria dibattimentale e all’esito delle discussioni delle parti, il Tribunale di Castrovillari, in accoglimento delle richieste della pubblica accusa e dell’avvocato Meles, ha condannato l’imputato a otto mesi e quindici giorni di reclusione, oltre al pagamento delle spese legali e al risarcimento del danno alle costituite parti civili da liquidarsi in separata sede.
L’avvocato Raffaele Meles, nel ritenersi soddisfatto per il risultato professionale raggiunto, mette in risalto l’efficiente risposta giudiziaria evidenziando come, considerato il capo di imputazione che contemplava numerosi episodi e l’elevato numero di testimoni escussi, si sia arrivati ad una sentenza di condanna di primo grado in meno di un anno (Comunicato stampa).