Editoriale. L’Atteggiamento silente dello Stato: dubbi e preoccupazioni crescono dopo i cicli di vaccinazione

Nel tempo le vaccinazioni sono state considerate l’arma principale per sconfiggere la pandemia di Covid-19. Molti di noi, me incluso, vedevano nei vaccini una speranza di ritorno alla normalità. Affidandoci alla scienza e all’informazione dei media, abbiamo accolto con fiducia le dosi che ci sono state somministrate. Io stesso ho sostenuto le vaccinazioni, cercando di respingere le voci scettiche e di confutare le argomentazioni dei “no vax”, pur ritenendo la loro posizione radicale.

Matteo Lauria

Tuttavia, il quadro sta mutando e con esso anche i nostri dubbi e le nostre preoccupazioni.  Da tempo si stanno facendo strada sempre più segnalazioni di disturbi e patologie in aumento dopo i cicli di vaccinazione. Questo fenomeno sta scuotendo la fiducia che molti di noi avevano riposto nei vaccini come soluzione definitiva.

Ma ciò che desta maggiore preoccupazione è l’atteggiamento silente dello Stato. I nostri governanti, i rappresentanti eletti e le istituzioni sembrano fare orecchie da mercante di fronte a questo crescente numero di segnalazioni. È come se volessero ignorare ciò che sta accadendo, come se le voci di coloro che stanno vivendo queste esperienze fossero semplicemente ignorate. Ecco dove risiede la perplessità: non nell’incertezza stessa, ma nel modo in cui è affrontata.

In un momento in cui la fiducia nella scienza e nelle istituzioni è fondamentale, ci si aspetterebbe una risposta più attiva da parte dello Stato. La mancanza di trasparenza e la tendenza a minimizzare o ignorare i segnali di allarme non contribuiscono a rafforzare la fiducia, bensì a minarla ulteriormente. Quando i cittadini vedono che le proprie preoccupazioni vengono trascurate, l’ansia e la sfiducia aumentano.

Non sto avanzando ipotesi complottiste né negando l’importanza dei vaccini come strumento di lotta contro la pandemia. Al contrario, sto sottolineando l’importanza di affrontare le preoccupazioni legittime con apertura e responsabilità. Lo Stato ha il dovere di monitorare attentamente le segnalazioni di effetti collaterali e di comunicare in modo chiaro e onesto con la popolazione.

Questo non significa creare panico o mettere in dubbio l’importanza dei vaccini,  piuttosto affrontare la realtà con trasparenza. Solo così possiamo affrontare le sfide emergenti in modo efficace e garantire che la fiducia nella scienza e nelle istituzioni non venga erosa ulteriormente. I cittadini hanno il diritto di conoscere la verità e di sentirsi ascoltati, soprattutto in un momento così critico per la nostra salute e il nostro futuro.

Matteo Lauria – Direttore I&C

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