Doppio appuntamento per Francesca Chillemi e Kabir Tavani, protagonisti dello spettacolo “Il Giocattolaio”. Un emozionante thriller psicologico ricco di tensione e suspence, pieno di colpi di scena che costringeranno lo spettatore a seguire tutta la vicenda col fiato sospeso.
La pièce, diretta da Enrico Zaccheo, andrà in scena martedì 5 marzo, alle ore 20.30, al Teatro Apollo di Crotone e mercoledì 6 marzo, alle ore 20.30, al Cinema Teatro Metropol di Corigliano Rossano, nell’ambito delle due rassegne di prosa “Crotone… Voglia di Teatro” e “L’Altro Teatro – On Stage Metropol”, ideate da Gianluigi Fabiano e Giuseppe Citrigno. Rientra nella Rete di Distribuzione “L’ALTRO TEATRO”, co-finanziato con risorse PSC Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02 erogate ad esito dell’Avviso “Programmi di Distribuzione Teatrale” dalla Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura”.
“Il Giocattolaio”, tratto da uno dei più famosi romanzi thriller di Gardner McKay (Toyer), è uno spettacolo intenso, di grande attualità, con un testo in grado di indagare la capacità umana di manipolare il prossimo e la straordinaria attitudine delle persone a mentire e a cambiare psicologicamente quando si è mossi da forti emozioni, soprattutto se si tratta di quelle più inconfessabili. Affronta il tema della violenza fisica e piscologica, aiutando a riconoscerne i segni.
Narra la storia un serial killer, soprannominato “Il Giocattolaio”, che prende di mira le donne, pur decidendo di non ucciderle. Egli – Kabir Tavani – le seduce e le lobotomizza con molta destrezza, abbandonandole a un destino atroce: le rende bambole viventi, immobilizzate su una sedia a rotelle e disponibili ad ogni suo desiderio. Proprio sul caso di queste terribili aggressioni sta indagando Maude – interpretata dall’attrice Francesca Chillemi – una giovane psicologa criminale, da poco trasferitasi in un cottage isolato alla periferia di Los Angeles. Una notte un motociclista bussa alla sua porta per chiedere di poter usare il telefono. Che sia proprio lui il terribile Giocattolaio? Tra i due si sviluppa un rapporto molto ambiguo, nel quale i ruoli si confondono, fino a rendere il carnefice vittima e viceversa.
“Forse riconosciamo nell’altro la follia che appartiene e a noi… e ce ne innamoriamo – racconta il regista Enrico Zaccheo -. Il Giocattolaio è un thriller dell’anima, lo spettatore sarà voyeur e sarà giudice di sorprendenti capovolgimenti che svelano la profonda umanità e la fragilità dei protagonisti. Ma… siamo certi che la nostra vita sia poi così diversa?”.
È uno spettacolo forte, fatto di racconti, confidenze, che spinge lo spettatore a riflettere sul terribile potere del carisma e sulla nostra capacità di credere a qualunque verità purché ci faccia comodo; sulla capacità di perdonare immediatamente e sul bisogno di andare avanti; sul compromesso e sul nostro desiderio di andare a letto col nostro carnefice; sulla nostra bassezza morale, sulla perdita dell’istinto e di ciò in cui credevamo più profondamente; sulla nostra capacità di assorbire l’orrore pensando che un crimine sia tale solo se succede a noi; sugli orribili crimini che noi stessi commettiamo e che sono tali non perché succedano, ma perché li conosciamo e giriamo pagina.