In presenza di un iniquo e diffuso precariato, il comune di Trebisacce è impegnato, nei confronti del personale dipendente, a sanare situazioni lavorative precarie dando priorità ai giovani del posto che rischiano di rimanere fuori dalla pianta organica a vantaggio di dipendenti provenienti da altri comuni.
E’ quanto sostengono gli amministratori in carica in riferimento alla procedura di stabilizzazione avviata nei confronti dei due Ausiliari del Traffico, Serafino Malucchi e Francesco Rusciani, che prestano servizio da diversi anni alle dipendenze del Comune con tanto di divisa da Vigili Urbani ma con un rapporto di lavoro a tempo determinato che li mantiene in una situazione di grave precarietà. Nel caso specifico, il capo-gruppo della Minoranza Pino Sposato, parlando anche a nome del consigliere Rocchino Corvino, si è dichiarato favorevole alla loro stabilizzazione, ma secondo altri esponenti dell’Opposizione, l’avvio della procedura sarebbe solo una manovra “pre-elettorale” e per di più “illegittima” perché violerebbe la normativa vigente.
«L’amministrazione comunale, – si legge nella nota del Comune – al contrario di quanto diffuso dai soliti personaggi, che si ergono a paladini della legittimità, non ha proceduto ad alcuna nuova assunzione ma, consapevole della necessità e della opportunità di regolarizzare alcuni rapporti di lavoro in essere, sta cercando di sanare un precariato diffuso ed ingiusto ma nel pieno rispetto della legge».
Per evitare il configurarsi di un “piacere personale” l’esecutivo starebbe infatti procedendo alla rimodulazione del fabbisogno del personale al fine, sostengono dal palazzo, di garantire loro la necessaria copertura giuridica, senza peraltro appesantire la spesa ma dando, soprattutto, la possibilità ai giovani di Trebisacce di regolarizzare il proprio rapporto di lavoro ed evitando che il loro posto possa essere occupato da dipendenti di altri enti e comuni che potrebbero beneficiare della mobilità a scapito dei giovani lavoratori di Trebisacce.
«Dispiace – si legge in conclusione nella nota – che, ancora una volta, si è voluto strumentalizzare, inopportunamente, un atto amministrativo che avrebbe dovuto avere, al contrario, la massima convergenza».
FONTE:LA PROVINCIA