Era la mattina del 22 gennaio 2015 allorquando scattava l’operazione denominata “Medical market”.
Vennero eseguite sette misure cautelari, quasi 150 avvisi di garanzia per falsi incidenti e certificati che avevano fruttato 2 milioni.
In uno di questi coinvolta una donna incinta che perse il nascituro. Una truffa da almeno 2 milioni di euro.
L’operazione, messa in campo da Polizia di Stato e Guardia di Finanza ha scoperchiato un giro di inganno alle assicurazioni che ha provocato persino un omicidio. Le accuse andavano dall’omicidio e falso in certificazione medica, mentre per i destinatari di 144 avvisi di garanzia le accuse erano di truffa ai danni dello Stato, frode, corruzione, peculato e altro. Il prossimo 21 giugno presso il tribunale di Castrovillari è stata fissata l’udienza preliminare per 103 dei 144 indagati cui si faceva cenno prima.
Sarà il giudice Carmen Ciarcia a decidere se rinviarli o meno a giudizio, mentre la pubblica accusa sarà rappresentata da Silvia Fonte-Basso.
Il procedimento in questione è uno dei tre filoni della maxinchiesta “Medical market”.
Questo è il filone che riguarda decine e decine di truffe che sarebbero state perpetrate e consumate ai danni di private compagnie assicurative italiane ed estere.
Attraverso la fantasiosa “invenzione” di sinistri stradali, che sarebbero risultati ovviamente tutti falsi.
Ecco l’elenco completo degl’indagati sui capi dei quali pende la richiesta di rinvio a giudizio da parte del pm Fonte-Basso: Cosimo Arnone, Cosmo Avato, Maria Barretta, Francesca Berardi, Florica Bornescu, Marco Pasquale Brogno, Sergio Antonio Brogno, Antonio Cappa, Francesco Caruso, Giovanni Castagnaro, Luigi Cavallo, Pietro Cavallo, Vincenzo Corda, Cosimo Corrado, Salvatore Corso, Angela Curatolo, Immacolata Curino, Antonella Curto, Santo Curto, Thiam Dame, Angelo De Luca, Giuseppe Leonardo De Luca, Mariangela De Luca, Tommaso De Santis, Cosimo Dima, Giuseppe Di Paola, Maria Donato, Irene Falcone, Fabio Fanelli, Esterina Ferraro, Maria Ferrazzo, Sergio Garasto, Valentina Garofalo, Massimo Ginese, Anna Iacino, Massimo Lavigna Curcio, Maria Le Pera, Cristian Lo Feudo, Massimiliano Lo Feudo, Domenico Londino, Francesco Londino, Nicola Londino, Tonino Londino, Rosa Londino, Bina Maria Luzzi, Giuseppe Malfarà, Luca Marchese, Fausta Marchio, Vincenzo Marchio, Luigi Marino, Pamela Marrazzo, Gennaro Melsa, Antonio Miletta, Angela Montalto, Niang Bouyo, Natale Leonardo Piro, Maria Pace, Fabio Pagnotta, Giuseppe Pagnotta, Pasquale Pagnotta, Carmelina Pappadà, Mario Pellegrino, Cristina Pellicorio, Maria Isabella Petrone, Giuseppe Policriti, Manuele Pollizzi, Giovanna Provveduto, Vincenzo Rimola, Luciano Ruberto, Mariano Salerno, Simona Salerno, Maria Santoro, Roberta Santoro, Paolo Enrico Santoro, Damiano Schiavello, Vincenzo Schipani, Anna Serravalle, Marilena Sisca, Cosimo Semeraro, Bombina Spataro, Filomena Spataro, Natale Spataro, Rosa Spataro, Giuseppina Spinelli, Fifina Sposato, Maria Luisa Sposato, Maria Tocci, Teresa Visciglia, Mario Viteritti, Ciro Vivacqua, Giovanni Pietro Putortì, Anna Santo, Francesca De Simone, Francesco Sammarro, Maria Carmela Sprovieri, Giorgio Sammarro, Luigi Lauro, Giuseppina Meringolo, Pietro Nunzio Aquilino, Elena Immacolata Romio, Simona Cimino, Michele Palermo, Gaetano Mingrone. Un’inchiesta che fece tanto discutere anche se non del tutto inaspettata.
Una risposta
Bel servizio, credo che queste truffe vadano in giro da anni e anni, ho conoscenza presumo di uno di questi casi. Mi domando vista la mole imponente di casi, se non c’era una sostanziosa “copertura”